Durante il Consiglio Comunale di Bagheria di mercoledì 29 giugno, si è discusso della proposta di modifica delle aliquote IMU per l’anno 2022. E’ quanto si legge in una nota del coordinamento provinciale di Forza Italia.

Chi aveva avanzato la proposta

A fare la proposta erano stati i consiglieri delle opposizioni Bagheresi, Antonino La Corte (Forza Italia), Gino Di Stefano, Pino Martorana e Paolo Amoroso (L’aquilone), Giusi Chiello e Vincenzo Bellante (Principio Comune), Ignazio Scardina e Pietro Di Piazza (Misto), Anna Zizzo e Biagio D’Agati (Siamo per la città), Sergio Cannizzaro, Arturo Chiello e Maria Rosaria Ruggeri (Bagheria avanti tutta).
La proposta riguardava la diminuzione dell’aliquota IMU sulle seconde case che dal 10,60 veniva proposta al 9,60 per mille.

Bocciati la proposta e un emendamento

Prosegue la nota: “La maggioranza del sindaco Tripoli (presente in aula) sfruttando l’assenza di alcuni consiglieri di minoranza, ha bocciato non solo la proposta ma anche un emendamento, che voleva calmierare la proposta iniziale riducendo il taglio allo 0,50 per mille“.

“Nessuna intenzione di venire incontro alle esigenze dei cittadini”

E ancora: “Il sindaco Tripoli e i suoi consiglieri di riferimento nel mantenere le tasse al massimo hanno dimostrato di non avere nessuna intenzione di venire incontro alle esigenze dei cittadini Bagheresi in un periodo pandemico ed economico così delicato”.

I consiglieri di minoranza: “E’ una cosa molto grave”

“Ci spiace dirlo – concludono i consiglieri di minoranza – ma dobbiamo entrare nell’ordine di idee che i cittadini Bagheresi saranno lasciati soli a fronteggiare l’acuirsi della crisi e che il Comune di Bagheria non darà loro una mano fatta salva l’erogazione di contributi caritatevoli una tantum soggetti ad ampia discrezionalità. E’ questa è una cosa molto grave”.
Ennesimo scontro dunque in seno al consiglio comunale di Bagheria. I consiglieri di minoranza, come detto, puntano il dito contro il sindaco ed i consiglieri di maggioranza non esitando a sostenere che non hanno a cuore il futuro dei cittadini.

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