Il Comune di Palermo come la Regione, ne più ne meno, in missione a Roma a caccia di soldi.

La missione del vice sindaco Giambrone un paio di giorni fa

Ad essere inviato a Roma alla ricerca di soluzioni per chiudere il bilancio comunale, talmente asfittico da far parlare da tempo, ormai, di rischio dissesto, è stato il vice sindaco Fabio Giambrone. Accompagnato da esponenti Pd locali e nazionale il rappresentante del Comune di Palermo aveva il compito di avviare un percorso per reperire le somme necessarie ad evitare proprio il dissesto ma anche a chiudere il bilancio senza dover ricorrere ad un contestato piano di riequilibrio additato da tanti come irrealizzabile.

Servono 50 o 60 milioni di euro

A conti fatti per poter portare un bilancio vicino al pareggio e ridurre al minimo l’eventuale riequilibrio rendendolo accettabile a tutti a palermo servirebbe reperire una somma che sta fra i 50 e i 60 milioni di euro. Certo non siparla delle centinaia di milioni per i quali va  a trattare la Regione.

Un mese fa l’approvazione del pre dissesto

Casse vuote al Comune di Palermo che il 16 settembre ha approvato la predisposizione del piano di rientro per evitare il dissesto finanziario. A partire dalla data di approvazione, il Comune ha quindi 45 giorni di tempo per presentare un piano di tagli che, incideranno inevitabilmente, sui servizi erogati ai cittadini.

Per il sindaco di palermo Leoluca orlando non ci sono le condizioni per il dissesto e la situazione potrà risolversi con il piano di riequilibrio ma anche nella sua stessa maggioranza in pochi credono in questa soluzione

L’attacco di Miceli in una intervista a BlogSicilia

“Leoluca Orlando – disse Carmelo Miceli deputato nazionale del Pd ospite degli studi di BlogSicilia il 14 ottobre – è come il manager innamorato della sua azienda che non ha il coraggio di fermare la produzione o fare i necessari tagli e la porta al crack. Il sindaco dovrebbe fare l’ultimo gesto d’amore verso la città di Palermo e dichiarare il dissesto. Lo può fare solo lui a fronte di un Consiglio comunale ormai cieco che blocca il Piano Triennale delle opere pubbliche unico strumento che deve, invece, essere dato alla città per poter poi farla rinascere. Ma il dissesto è necessario e occorre dichiaralo subito o comunque molto presto in modo da poter gestir la difficile condizione della città e non dover subire una fine inevitabile, con un dissesto dichiarato d’imperio da altre autorità”.

Orlando ribadì che non ci sono le condizioni ma venne smentito anche dal suo ex assessore al Bilancio Roberto D’Agostino. Ora il tentativo di trovare il soldi per chiudere il bilancio e tentare un’altra strada che non sia quella del dissesto ne del pesante piano di riequilibrio da 80 milioni l’anno per dieci che ipoteca il futuro della città

 

 

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