Il Comune di Palermo deve dichiarare il dissesto e da lì ripartire“. Dopo l’appello dalle pagine di BlogSicilia del deputato nazionale del Pd Carmelo Miceli rivolto al sindaco Orlando, cui  il primo cittadino ha replicato sostenendo che  non ce ne sarebbero le condizioni amministrative, torna sull’argomento l’ex assessore al bilancio proprio di Orlando, Roberto D’agostino. Si tratta dello stesso componente della Giunta che presentò le proprie dimissioni nel luglio del 2020, dichiarandosi impossibilitato di risolvere l’emergenza cimiteriale in città. D’agostino aveva  in  carico infatti anche quella delega oltre alle partecipate.

Già in mattinata, il primo cittadino aveva risposto alle dichiarazioni di Carmelo Miceli. Il deputato nazionale, ai microfoni di BlogSicilia, aveva invitato Leoluca Orlando ad ammettere la sconfitta su questo fronte.

I numeri del deficit del Comune di Palermo

Ma D’Agostino va oltre e fa i conti in tasca al Comune. Per l’ex assessore al Bilancio, “nell’interesse della città bisogna guardare in faccia la realtà. E prendere atto che non siamo nelle condizioni di proporre un piano di riequilibrio serio (che non preveda quindi fantasmagorici risultati nella lotta all’evasione da realizzare in questi ultimi due mesi che ci separano dalla fine dell’anno contabile 2021 o (s)vendite di crediti a società finanziarie che comporterebbero una riduzione dei residui attivi). Occorre mettere in sicurezza la possibilità di accesso ai fondi PNRR, il cui accesso sarà bloccato fino all’approvazione di un ‘farlocco’ piano di riequilibrio da parte della corte dei conti, in quanto irrealizzabile”.

Ecco i numeri del dissesto: fondo perdite aziende, 79 milioni; fondo rischi spese legali, 64 milioni più gli ultimi 20 milioni di Gesip; fondo anticipazioni di liquidità, 44 milioni. La spalmatura del maggiore disavanzo da rendiconto 2019 (pari a 307,8 milioni) ha comportato una rata annua aggiuntiva di circa 20 milioni.

D’agostino dà ragione a Miceli

Numeri che la dicono lunga sulle difficoltà delle casse di Palazzo delle Aquile, tanto da spingere l’ex assessore a sostenere la linea di Carmelo Miceli. “La richiesta avanzata dal deputato del Pd Carmelo Miceli è legittima, anche se Orlando non sembra d’accordo. Evidentemente il sindaco ha informazioni maggiori delle mie su nuove e non previste entrate correnti per 80 milioni annui che consentiranno di bilanciare gli importi annuali degli oneri aggiuntivi del decennale piano di rientro da 800 milioni, senza che occorra portare alle stelle i costi delle mense scolastiche, dei servizi funebri e di tutti i servizi a domanda individuale“.

“Dissesto inevitabile”

Secondo D’Agostino, il dissesto è inevitabile. “Siamo sicuri che la ricerca spasmodica (e ancora non ottenuta) di una dilazione dei tempi per la presentazione del bilancio previsionale (scaduta a giugno) sia nell’interesse della città, piuttosto che la dichiarazione immediata del dissesto? Siamo sicuri che convenga cincischiare portando questo impossibile piano in consiglio comunale, che prevede un tempo massimo di approvazione di 90 giorni (cioè fine dicembre 2021) e una non immediata esecutività in caso di approvazione (30 giorni, cioè gennaio 2022), quando le elezioni sono ad aprile 2022? Dichiariamo subito il dissesto. Consentiamo l’utilizzo delle somme del PNRR, e ripartiamo“.

La risposta di Leoluca Orlando a Carmelo Miceli

Durante l’inaugurazione dello spazio riqualificato allo Zen 2, Leoluca Orlando aveva sostenutoNon sarò certamente io a farlo dichiarare, visto che mancano le condizioni“.

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