Il Comune di Prizzi non dovrà pagare 298 mila euro ad Enel Spa per alcuni crediti che la società elettrica vantava per le utenze dell’ente. Lo ha stabilito la Corte d’Appello di Milano che ha respinto il ricorso presentato da Banca Unicredit.
L’Enel aveva ceduto i crediti all’istituto bancario che però come ha dimostrato l’avvocato Giuseppe Ribaudo che ha assistito il Comune di Prizzi nel processo “si trattava di somme che erano state determinate applicando da parte di Enel Energia di tariffe del mercato di salvaguardia e con modalità di stima approssimativa e non già sui consumi reali effettivi risultanti dalla lettura dei contatori intestati a tutte le utenze del Comune”.
Credito non esigibile
Il credito non essendo supportato da previsione o regolare impegno di spesa assunto nel bilancio del Comune negli anni dal 2010 al 2013, non è dunque esigibile nei confronti del Comune di Prizzi, né tantomeno possono essere modificate unilateralmente le condizioni contrattuali che avevano portato l’ente ad avere imposto unilateralmente un aumento delle tariffe.
Decreto ingiuntivo di Unicredit Fractoring respinto
Pertanto il decreto ingiuntivo presentato da banca Unicredit Fractoring per crediti dovuti a Enel spa è stato respinto. ”Legittima e giusta risulta la decisione adottata dalla corte di appello di Milano, dal momento che era palesemente illegittima, illogica e pretestuosa la richiesta di pagamento arrivata al Comune di Prizzi – dice l’avvocato Ribaudo – da Unicredit factoring per conto di Enel Spa in quanto le somme scaturivano dalla circostanza che il Comune a sua insaputa era stato posto in regime di salvaguardia con aumento arbitrario ed indiscriminato delle tariffe per il consumo di energia elettrica”.
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