Tutto esaurito per la chiusura della X stagione concertistica dell’associazione MusicaMente di Palermo.
Il concerto nella chiesa di San Mamiliano
Il concerto, che ha avuto come protagoniste le musiche del compositore Paolo Altieri, ha visto, nel rispetto delle normative antiCovid, un grandissimo afflusso di pubblico nella chiesa di San Mamiliano di Palermo.
Direzione musicale del maestro Fabio Ciulla
Intitolato “Da Napoli a Noto: la musica sacra di Paolo Altieri” il concerto ha visto insieme l’Arianna Art Ensemble, il soprano Marina Licari e agli ensemble Eufonia ed Antonio Il Verso, per la direzione del maestro Fabio Ciulla.
Le opere sacre di Paolo Altieri
Sono state eseguite, in prima esecuzione moderna, le opere sacre della produzione del compositore napoletano di fine Settecento Paolo Altieri, che fu maestro di cappella della cattedrale di Noto.
Il concerto è stato preceduto da una presentazione a cura della professoressa Anna Tedesco, dell’Università degli Studi di Palermo.
Proposte alcune delle più interessanti e finora sconosciute pagine di musica sacra del compositore napoletano, che nacque a Napoli nel 1745 e si diplomò maestro di cappella presso conservatorio della sua città.
In un manoscritto si legge: “L’autore venne in Sicilia nella città di Noto: nel mese di giugno 1768”.
A Noto Paolo Altieri divenne maestro di cappella di tutte le chiese, posizione che gli consentì di raggiungere una supremazia all’interno del panorama musicale di Noto e dintorni.
I brani eseguiti
Eseguiti il Dixit, Tota Pulchra, Gloriae Te Deum, composti tra il 1766 e il 1768.
Brani che mettono in luce la ricchezza stilistica di Altieri, fortemente condizionata dalla tradizione Settecentesca napoletana.
Nell’ambito della produzione sacra composta a Noto nei primi anni dell’Ottocento, eseguiti anche Il Gloria patri e il Quoniam per soprano, flauto dolce, due violini, due corni e continuo, che si distinguono per la presenza del flauto dolce obbligato, testimonianza della sopravvivenza in Italia di una pratica strumentale riguardante il flauto dolce scomparsa da più di trent’anni. Brani che si avvicinano stilisticamente alle arie concertate settecentesche, pervase da lunghi passaggi di coloratura, abbellimenti e cromatismi.
Una stagione concertistica ricca di grandi nomi
“Siamo molto contenti che il pubblico abbia apprezzato la riscoperta delle musiche di Paolo Altieri”, ha detto Cinzia Guarino, presidente dell’associazione MusicaMente, che ha proseguito: “Non poteva esserci chiusura migliore per una stagione che è stata ricca di grandi nomi come Giovanni Antonini, Giovanni Sollima, Marcello Gatti, Stefano Marcocchi, Chiara Zanisi, Andrea Inghisciano e tanti altri. Presto presenteremo il calendario della nuova stagione concertistica 2022”.
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