“Come 57° arcivescovo di Monreale ho l’onore di porgerle un cordiale benvenuto e un sentito ringraziamento per aver accettato di presiedere la Concelebrazione Eucaristica, a conclusione delle celebrazioni giubilari per il 750° anniversario della dedicazione di questa magnifica e luminosa cattedrale , madre di tutte le chiese della nostra Arcidiocesi“. Così Monsignor Pennisi ha salutato il Segretario di Stato di Sua Santità, il cardinale Pietro Parolin intervenuto per la celebrazione.
Il 25 aprile 1267 la Cattedrale fu consacrata e dedicata alla natività di Maria SS. dal Cardinale francese Rodolfo di Grosparmi, vescovo di Albano e Legato pontificio di papa Clemente IV e compagno di viaggio in Terrasanta, nel 1270, di San Luigi re di Francia, di cui alcune reliquie ancor oggi sono custodite all’interno del Duomo. “Questo Tempio d’oro è “Toto orbe terrarum celeberrimum et pulcherrimum”, perché rifulge la bellezza del popolo regale e fedele che vive e celebra alla presenza del Risorto”.
“Questo duomo – continua Mons. Pennisi – facente parte del complesso monastico benedettino , fu fatto edificare da Re Guglielmo II il Buono, per la lode, la gloria e l’onore di Dio e della Santa e Gloriosa sempre Vergine Madre di Dio e al suo sacrosanto nome come scrive il re nel diploma del 15 agosto 1176. Fin dalla sua fondazione questo duomo ha avuto rapporti importanti con i Romani Pontefici”.
“Nella bellezza dell’architettura e dei mosaici di questa cattedrale, nata dal desiderio di re Guglielmo di dare a Dio un luogo degno della Sua divina maestà, è incisa la fede dei nostri padri, il fervore della loro vita cristiana, la storia di santità della nostra Chiesa”.
Il Cardinale Parolin ha sottolineato nel corso della sua omelia l’importanza dell’essere comunità, attraverso l’eucaristia che alimenta la fede e avvicina a Dio. Una comunità che guarda al bene dei fratelli: “Non si vive nella Chiesa come atomi indipendenti, ma in relazione con i fratelli”. I fedeli rappresentano le membra di un unico corpo. Pilastri fondamentali della chiesa. L’omelia è stata centrata sull’importanza della carità rivolta ai poveri, dei fatti a dispetto delle parole. Un appello alla comunità, alla rinuncia al successo personale per vivere per gli altri. Sulle orme di Cristo. Cristo che non è un personaggio relegato al passato, ma che risorto guida la storia.
Per la celebrazione sono intervenuti i Cardinali Paolo Romeo e Francesco Montenegro e ben 15 vescovi siciliani oltre l’abate di San Martino delle Scale per il profondo legame alle origini benedettine del Duomo Monrealese.
Ed ancora diverse autorità civili e militari, oltre diversi sindaci del territorio.
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