Continua la polemica sui pochi vincitori

Concorsi flop alla Regione, l’idea dei sindacati “Posti vacanti ai dipendenti interni”

“I concorsi indetti dalla Regione Siciliana si stanno rivelando un clamoroso flop, con centinaia di posti rimasti vacanti. Il governo Musumeci, dopo aver mortificato i dipendenti regionali e aver deciso di andare avanti a oltranza subendo i ricorsi giudiziari, faccia l’unica cosa possibile: riammetta gli interni, salvando così la faccia”. Questa è la posizione di Angelo Lo Curto e Armando Aiello del Siad-Csa-Cisal.

Il 50% dei posti vacanti

“A fronte di 537 posti in categoria D – continuano Lo Curto e Aiello – i vincitori sono stati appena 270, anche a causa dell’eliminazione della riserva per gli interni. Il risultato è che i dipendenti sono scontenti e i Centri per l’impiego rimarranno sguarniti, in pratica la beffa oltre il danno ai siciliani: invitiamo il presidente Musumeci e il governo a correre immediatamente ai ripari, ripristinando la legalità e destinando le risorse al personale interno”.

Pochi laureati superano prova

Sono pochi i laureati che hanno superato la prova per l’assunzione ai Centri per l’Impiego della Regione siciliana. Un concorso tanto atteso ma che la lasciato l’amaro in bocca a molti. Si parla all’incirca di poco meno di 300 partecipanti che sono riusciti a superare la prova ma i posti messi a disposizione sono ben 537.

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Incombono i ricorsi

Intanto ci sono i primi ricorsi. E’ notizia di appena qualche giorno che Il presidente della seconda sezione del Tar Sicilia, accogliendo la richiesta di sospensiva presentata dagli avvocati Girolamo Rubino e Giuseppe Impiduglia, ha ammesso con riserva una candidata di 48 anni di Agrigento. La concorrente ha, pertanto, partecipato con riserva alla suddetta prova.

I motivi

Secondo il ricorso presentato dagli avvocati, la Regione non avrebbe valutato correttamente tutti i titoli presentati della candidata (e in particolare l’abilitazione professionale), che le avrebbero consentito di ottenere un punteggio utile per l’ammissione alla successiva fase concorsuale. La battaglia legale non si è conclusa. La candidata ha infatti contestato anche il punteggio assegnato alla prova scritta, rilevando come numerosi quesiti fossero ambigui o, comunque, non correttamente formulati. Su questo tema nuovo ricorso e si attende la pronuncia dei giudici amministrativi che avverrà nei prossimi giorni.

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