“Il direttore generale mi ha chiesto un favore… Il figlio di Saverio Romano si è laureato con me il 27
luglio… ’sta legge Covid… mi chiede posto per suo figlio”. Sono le parole di Gaspare Gulotta, ex primario di Chirurgia generale e d’urgenza, intercettate dai Carabinieri del Nas all’interno della sua stanza al Policlinico. Come hanno poi confermato le indagini, Giorgio Romano, figlio del politico siciliano, fu assunto davvero alla Chirurgia.

Le intercettazioni che  inchioderebbero Gulotta

“Il figlio di Saverio Romano si è laureato con me il 27 luglio… sta legge Covid… mi chiede posto per suo figlio… stanno assumendo… laurea abilitante”. Diceva Gulotta al dottore Nicolò Cucinella come si legge su Repubblica. Poi precisa, “Non me l’ha chiesto l’onorevole Romano, me l’ha chiesto il direttore questo favore… io in maniera furba, ho fatto richiesta non per uno, ma per tre… un’altra ragazza che mi interessa, la moglie di Di Buono, è in mezzo alla strada. Vedo se posso inserire anche mio figlio”. Poi Giorgio Romano venne assunto all’unità operativa complessa di Chirurgia generale e d’urgenza con deliberazione numero 781 del 22 settembre 2020, come hanno scritto gli investigatori nel rapporto inviato alla procura.

Il presunto “patto di spartizione”

Gulotta chiama in causa il commissario straordinario del Policlinico Alessandro Caltagirone in una intercettazione. “Il direttore è un uomo di Saverio Romano — diceva nel corso di un incontro con una specializzanda — è stato messo là da Saverio Romano”.Il 24 luglio 2020, nella stanza di Gulotta, venne anche il padre del medico assunto, Saverio Romano, vice presidente di “Noi con l’Italia”. Mentre andava dal direttore generale Caltagirone, passò a salutare il primario. Nella conversazione si parlava anche di concorsi universitari, Gulotta gli svelò il patto di spartizione. “Con Latteri abbiamo fatto un’alternanza. Una volta io e una volta lui”. I carabinieri chiedono nel rapporto di “valutare eventuali responsabilità penali a carico di Gulotta, del commissario straordinario Caltagirone e di Romano, rimanendo a disposizione per eventuali deleghe d’indagini”.

Cosa dicono i Carabinieri

“Non è escluso che proprio nell’incontro di quel 24 luglio 2020 avuto con il commissario straordinario Caltagirone, Romano gli abbia chiesto l’assunzione del figlio”. Così scrivono i Carabinieri. Caltagirone è intervenuto sullo scandalo seguito agli arresti e alle sospensioni dicendo: “Fondamentale che sia fatta chiarezza sulla posizione degli operatori sanitari coinvolti. Confidiamo nell’operato della magistratura a cui garantiamo la massima collaborazione”.

La replica di Romano

E arriva anche la replica di Saverio Romano. “Con riferimento agli articoli di stampa che tirano in ballo mio figlio Giorgio, medico chirurgo laureato a pieni voti, preciso che non mi sono mai adoperato per favorire o richiedere la sua assunzione. Mio figlio ha messo a disposizione la sua professionalità in occasione della forte richiesta di medici scaturita dall’emergenza pandemica, come hanno fatto tanti altri suoi colleghi. Il professore Gulotta – relatore della sua tesi di laurea – ne ha soltanto segnalato al commissario straordinario Alessandro Caltagirone l’assegnazione al suo reparto in considerazione delle esigenze del medesimo e perché già ne conosceva le qualità. Non è chiaro, tra l’altro, perché avrei dovuto coinvolgere il dottor Caltagirone visto il mio rapporto personale con il professore Gulotta”.

La Jacuzzi al Policlinico

Ma emergono altri particolari dalle indagini. Ad esempio che al centro dell’indagine sui concorsi truccati vi era anche una doccia multigetto Jacuzzi. Un luso al Policlinico di Palermo. È stata installata nel 2008, quando l’ex primario Gaspare Gulotta ottenne la ristrutturazione della sua stanza al pianterreno del padiglione di Chirurgia generale. Oggi, quello che il gip ha definito il “salotto privato dove venivano discussi i giochi di potere del professore”, è la sede della segreteria del dipartimento chirurgico, trasferita lì dopo il pensionamento di Gulotta avvenuto nel 2020. Al posto del grande tavolo e delle poltroncine in pelle dove l’ex primario faceva accomodare i suoi ospiti, ci sono quattro scrivanie dove lavorano altrettanti amministrativi.

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