Rimane congelata, per il momento, la stangata sulla Tari a Palermo, la tassa sui rifiuti. L’acconto che solitamente deve essere pagato ad aprile non è stato ancora richiesto ai palermitani perché il primo pagamento quest’anno slitterà a giugno e questo potrebbe consentire di evitare l’aumento.

Delibera bocciata in terza commissione

La delibera della giunta che prevede gli aumenti ieri è stata bocciata dalla Terza Commissione Consiliare. Ad annunciarlo è l’ex assessore Sabrina Figuccia “E’ stata bocciata con il mio voto di astensione, dovuto al fatto che ritengo indispensabile – considerato che il termine per il pagamento della Tari, con molta probabilità, sarà prorogato al prossimo 30 giugno dopo l’ok delle Commissioni del Parlamento nazionale – fare ulteriori valutazioni, affinché il peso della Tari non gravi soltanto sulle tasche dei palermitani, ma possa essere ridotto grazie ai maggiori introiti della tassa di soggiorno”.

Usare altre risorse per evitare l’aumento

“Lo scorso febbraio, con la legge n. 6/2025, la Regione Siciliana ha di fatto ampliato la platea dei soggetti che pagheranno la tassa di soggiorno, considerato che sono aumentate le strutture ricettive che si sono messe in regola e quindi finalmente sono emerse dal “nero”.

In vista, quindi, di un cospicuo incremento dell’introito della tassa di soggiorno, l’Amministrazione comunale deve farsi parte attiva affinché parte di questo “tesoretto” incassato grazie al maggior numero di strutture censite, venga destinato per coprire i maggiori costi della Tari, e non quindi con l’aumento della tassa di rifiuti”.

Usare la tassa di soggiorno per pagare l’immondizia

Si trarra, secondo Figuccia, di usare la tassa di soggiorno per coprire i costi come già fatta in parte “A questo proposito ho già convocato in audizione presso la Terza Commissione gli uffici comunali competenti, e cioè il Suap e i Tributi, per capire in che modo agevolare e snellire il processo di attribuzione del Cir (il codice identificativo regionale) a queste nuove strutture ricettive e quindi aumentare il gettito nelle casse comunali della tassa di soggiorno da utilizzare per coprire i maggiori costi della Tari”.

Mancano all’appello 7 milioni

La giunta Lagalla aveva trasmesso al consiglio comunale (il passaggio preventivo deve avvenire in commissione) la delibera economica con i conti che riguardano le spese per i rifiuti. Quest’anno serviranno 7 milioni di euro in più in totale rispetto allo scorso anno. Il costo complessivo di accolta e smaltimento passa da 129 a 136 milioni nonostante una parte dei precedenti aumenti siano stati già coperti con 5 milioni di euro provenienti proprio dalla tassa di soggiorno come l’assessore Brigida Alaimo aveva raccontato ospite degli studio di Talk Sicilia. Inevitabile, dunque, l’aumento della Tari, la tassa sui rifiuti, che pure l’amministrazione avrebbe voluto evitare.

Aumenti in media da 20 euro a famiglia

Aumento della Tari, Palermo pagherà di più per la tassa sui rifiuti

In media ogni famiglia si troverà a pagare 20 euro in più nel corso di quest’anno con una prospettiva di ulteriore aumento nel 2026, anche se ci sono i presupposto per sterilizzare aumenti futuri.

Alcuni esempi

Naturalmente gli aumenti saranno proporzionati al numero di componenti della famiglia e alle dimensioni dell’abitazione: si va dalle circa 10 euro di aumento per una coppia che abita in 60 metri quadrati fino a 30-35 o anche 40 euro per una famiglia di 5 o più persone che vive in villa da 200 metri.

La famiglia media

Un esempio su tutti per comprendere la portata degli aumenti: una famiglia di 4 persone in una casa da 120 metri in media pagherà 20 euro in più nel corso dell’anno quindi circa 10 euro in più nell’acconto e altrettanti nel saldo.

Delibera ancora da validare

Il documento, però, adesso è congelato e per diventare operativo dovrà essere approvato dal consiglio comunale e solo dopo partiranno gli avvisi con la richiesta del pagamento della prima rata.