Adesso tocca a Giuseppe Lupo. Dopo avere indagato il Presidente dell’Ars nella scorsa legislatura Giovanni Ardizzone e due componenti dell’ufficio di Presidenza che hanno deciso di pagare ed evitare un processo, la Corte dei conti ipotizza un danno erariale di 56 mila euro per gli incarichi affidati da Giuseppe Lupo allora Vice Presidente dell’Ars e oggi capogruppo del Pd.

La Corte contesta consulenze illegittime, che hanno prodotto lavori fatti con il copia e incolla da internet oppureopere giudicate completamente inutili perchè frutto di considerazioni generiche per le quali non occorreva un esperto.

L’atto di citazione a giudizio – scrive il giornale La Repubblica oggi in edicola – è firmato dal pubblico ministero Licia Centro e allarga il campo dell’indagine sulle consulenze assegnate nella scorsa legislatura, cominciata con una denuncia a carico degli ex parlamentari Giuseppe Oddo e Paolo Ruggirello, che hanno deciso di pagare prima ancora di un giudizio, e che vede tuttora sotto processo contabile anche l’ex presidente dell’Assemblea Giovanni Ardizzone.

L’inchiesta è iniziata da tempo ed ha portato all’acquisizione di copiosa documentazione riguardante 24 incarichi di consulenza assegnati da Lupo fra il 2015 e il 2017, per un esborso di 61.124 euro. Ma non tutte le consulenze sono finite nella richiesta di procedimento per danno erariale. La Corte contesta a Lupo la violazione  dei principi di economicità, efficienza, ragionevolezza e proporzionalità dell’azione amministrativa.

Contestata l’attività del social media manager , quella di un commercialista esperto di applicazioni economiche in materia agricola, il lavoro di un consulente pagato per una indagine in materia turistica.

Ma la Corte appunta particolare attenzione sulla relazione di un dottore in scienze agrarie che viene remunerato per uno ‘studio sulle potenzialità agricole dell’hinterland monrealese’ ma la relazione è stata fatta, secondo l’accusa, copiando per intero Wikipedia.

Per la difesa di Lupo l’attività da Vice Presidente dell’Ars non è censurabile perchè autonoma e non sottoposta al controllo da parte della Corte dei Conti. I consulenti, fa notare il parlamentare, non avevano neppure l’obbligo nella scorsa legislatura di presentare relazioni finali sulla loro attività, che invece sono state richieste per prudenza dallo stesso Lupo. L’attività degli esperti, ritiene il deputato del Pd, si è risolta in un supporto quotidiano all’attività a Palazzo dei Normanni e, trattandosi di un lavoro più politico che scientifico, il giudizio è soggettivo.

Un confine sottile quello fra autonomia politca e gestionale ed uso dei fondi pubblici sul quale dovrà, ora, pronunciarsi la sezione giurisdizionale della Corte dei conti.