Fermi tutti. Giuseppe Conte, l’avvocato del popolo, l’uomo che non lavora nelle tenebre, il miglior Presidente del Consiglio della storia repubblicana è “un mediocre, un uomo privo di visione politica e strategica”. Parole e sputi di Beppe Grillo, l’elevato leader del Movimento Cinque Stelle.

La grande parabola del movimento fondato da Grillo è al capolinea. C’è un tempo per ogni cosa, ma la liquefazione dei grillini andrà studiata a fondo. Si spaccheranno in mille pezzi. Da forza di opposizione sembravano voler spaccare il mondo. Una volta arrivati al governo si sono accomodati tra appannaggi, poltrone di sottogoverno ben retribuite e risse degne dei peggior bar di Caracas. Nulla che verrà consegnato alla storia del Paese.

Avremo tempo per riflettere. Ma da oggi sappiamo che un comico è riuscito a prendere le redine del potere in Italia e ad affidarle a un uomo da lui stesso ritenuto (soltanto qualche mese dopo) praticamente un incapace.

E’ una cosa che va oltre ogni logica. Più che un partito è una setta. Grillo oggi si smarca. Ma Conte l’aveva inventato ed imposto proprio lui. Per due anni e con una pandemia devastante di mezzo, la forza di maggioranza del Paese ha affidato il potere ad una persona non ritenuta all’altezza. Questa la sintesi della politica dei Cinquestelle.

A fare da corollario, e da grancassa, a questa gigantesca comica che ha tenuto sotto scacco l’Italia, ci sono stati i media. Giornali e tv hanno osannato, talvolta il coro era da pecore belanti, l’avvocato del popolo, dipingendolo come uno Statista. C’è chi ha mentito per miserabili interessi di bottega e chi invece s’è arruolato alla causa del Conte e delle sue folli conferenza stampa notturne per stupidità e cretinismo politico.

Ora sappiamo con certezza che il Paese è stato messo nelle mani di un inetto e di una banda di figuranti incapaci e maldestri. Hanno sbagliato tutto quello che c’era da sbagliare e chiunque contestasse l’andazzo delle cose veniva dipinto come un pericoloso sovversivo. L’elenco delle colpe e delle omissioni del governo Conte è davanti ai nostri occhi. Non hanno saputo organizzare un piano sanitario decente, hanno nella migliore delle ipotesi bruciato milioni in strumenti difettosi, mascherine tossiche, hanno fallito sulla burocrazia, hanno mentito sui rimborsi, si sono fatti trovare impreparati dopo la prima, la seconda e la terza ondata, hanno condannato e ucciso interi comparti dell’imprenditoria italiana. Restano i cocci ed i banchi a rotelle del duo tragicocomico Azzolina/Arcuri.

Ma i Conquestelle, Grillo e Conte hanno sulla pelle una macchia veramente imperdonabile. Con il loro modo di fare e comunicare hanno trasformato l’Italia nel paese della paura, del sospetto e della delazione. Per questo la data che celebrerà la scomparsa del M5S andrà segnata in rosso sul calendario. Come un giorno di festa.

Articoli correlati