Non c’è pace per i morti a Palermo e di conseguenza nemmeno per le loro famiglie, che da mesi attendono una degna sepoltura per i propri cari.

Continuano ad essere accatastate le bare al cimitero del Rotoli della città. E se due mesi fa c’erano ancora 500 salme da seppellire, adesso i feretri in attesa di collocazione sono 498.

Il dato, aggiornato a ieri, viene riportato dal Giornale di Sicilia.
Una situazione davvero incresciosa che ha gettato nella esasperazione e disperazione le famiglie dei defunti, che hanno più volte protestato, nonostante i proclami dell’amministrazione comunale e l’impegno del sindaco Orlando per risolvere l’emergenza. Dopo le dimissioni dell’assessore D’Agostino, Orlando ha tenuto per sé la delega ai Cimiteri, ha fatto riunioni, firmato ordinanze ma poco è cambiato.

Il 6 agosto scorso, Orlando ha deciso che i tre cimiteri cittadini, Santa Maria di Gesù, Santa Maria dei Rotoli e Cappuccini, saranno considerati come un unico sistema cimiteriale, gestito in modo unitario. Il sindaco aveva firmato una ordinanza valida fino a dicembre. Il documento era arrivato in relazione alla emergenza ancora presente all’interno del cimitero Santa Maria dei Rotoli che ha determinato un eccessivo numero di salme a deposito ed un concreto rischio di carenze igienico sanitarie all’interno della struttura.

La riduzione del numero di salme a deposito è proceduta ma in maniera ancora troppo lenta.
Le misure messe in campo non sono risultate bastevoli, e non è azzardato parlare di fallimento.

Nell’ultima ordinanza sull’utilizzo dei campi di inumazione del 24 agosto la dirigente Daniela Rimedio parla di “gravissima emergenza ancora presente nel cimitero di Santa Maria dei Rotoli non ancora superata”. In quel documento si impone che l’inumazione in cassa di zinco “può avvenire a condizione che venga praticato un taglio nella parte superiore”.

Un modo per accelerare la decomposizione del cadavere e liberare nei tempi canonici il posto nei campi di inumazione.

Il sindaco sa bene che qualcosa è andato storto. Avrebbero dovuto essere inumate 12 salme al giorno, ma gli uffici lavorano a rilento, e la lista delle bare da collocare non sempre arriva in tempi ragionevoli.
Orlando ci sta ritentando, e così, ha chiesto al suo capo di gabinetto, Sergio Pollicita, insieme alla dirigente Rimedio, una relazione completa su come sono proceduti i lavori di inumazione sinora.

“Entro il 10 settembre – dice il sindaco – ho intenzione di presentare un esposto alla Procura della Repubblica per rappresentare l’evoluzione dell’emergenza dei cimiteri”.

Intanto si sono svolte intanto due riunioni sollecitate da Pollicita. Erano presenti i vertici di Reset, quelli del Coime, la dirigenza ai camposanti.
Si cercano vie alternative, valutando la possibilità di acquistare loculi in vetroresina da collocare fuori terra in maniera temporanea. Altra soluzione potrebbe essere quella di usare un forno crematorio mobile.

Le speranze si concentrano anche sulla annunciata costruzione di un nuovo cimitero a Ciaculli, ma ci vorrà ancora del tempo. Il sindaco Orlando, durante una conferenza stampa, si è anche scusato per quanto sta accadendo nei cimiteri cittadini.

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