Alla fine di questa emergenza c’è il rischio concreto che la fame possa fare più vittime del virus stesso. Disagio e disperazione si stanno espandendo a macchia d’olio, soprattutto al sud, e prova ne sono le tensioni nei supermercati siciliani degli ultimi giorni.
Iniziative individuali o pianificate sui social attraverso gruppi Facebook, e spesso eseguite con modalità violente, allo scopo di assaltare i supermercati e rubare la spesa. Episodi certamente da condannare, ma rendono l’idea dell’allarme sociale.
Molti l’hanno definita “economia di guerra” e la partita ora è tutta nelle mani dello Stato e della Regione che hanno annunciato un’ iniezione di denaro per l’assistenza alimentare. La differenza la faranno i tempi di erogazione e la reattività della burocrazia.
In mezzo alle scene di follia e ai tentativi di furto c’è anche chi denuncia il proprio disagio – sono in tanti – con estrema dignità e civiltà. Sono storie di famiglie senza stipendio e di lavoratori in nero rimasti a casa. Storie che purtroppo si somigliano e che ogni giorno arrivano alla nostra redazione.
“Sono una ragazza di 34 anni – scrive una nostra lettrice – e ho tre bambini piccoli di due, tre e sei anni. Lavoro da 12 anni in un’impresa di pulizie e ho un marito che è stato sospeso dal ristorante nel quale lavorava in nero. Ora viviamo col mio stipendio di 600 euro ma mi rendo conto che non bastano per mantenere una famiglia di 5 persone pagando, per giunta, un affitto di 500 euro. Le dispense iniziano a svuotarsi e le richieste di merende delle mie figlie diventano più insistenti. Non chiedo tanto ma solo una spesa per la mia famiglia.”
Una situazione che vede migliaia di cittadini in difficoltà nell’acquisto dei beni primari. Solo a Palermo le iscrizioni alla piattaforma online del Comune per richiedere gli aiuti alimentari hanno superato le 15.000 domande. Adesso le richieste dovranno essere esaminate per capire se tutti i registrati ne hanno diritto. Ci sono casi di famiglie in cui si sono registrati più componenti, e non è escluso che ci siano anche percettori di reddito di cittadinanza.
Il rischio infiltrazioni da parte degli approfittatori infatti è alto. Per questo motivo il Comune ha preso tempo fino a lunedì per controllare le domande prima di riaprire le iscrizioni.
Controlli richiesti a gran voce dai cittadini onesti che, pur nella difficoltà economica, cercano di tirare avanti con pochi mezzi e grossi sacrifici. “Sono una cittadina palermitana che come tanti percepisce il reddito di cittadinanza – scrive un’altra lettrice -. Cerco di tirare avanti con quel poco che ho, senza violare la legge. Mi fa rabbia vedere che molti approfittatori col reddito di cittadinanza spendono soldi in trucchi e abbigliamento e poi chiedono aiuto per mangiare. Non sprechiamo risorse coi finti poveri, servono controlli più efficienti. Aiutiamo chi ha realmente bisogno”.
Commenta con Facebook