Nasce su Facebook il gruppo delle famiglie palermitane senza reddito che rischiano la fame a causa del blocco agli spostamenti imposto dal Decreto del Governo. Nel giro di un giorno il gruppo conta già quasi 600 iscritti sopratutto della provincia di Palermo. Nel gruppo si inneggia alla rivolta tanto che c’è chi dice: “Chi per giorno 3 aprile è pronto alla guerra lo scriva qui sotto e facciamo gruppo”.

L’assalto al supermercato Lidl di ieri a Palermo sembra essere la prima avvisaglia di un disagio sociale senza precedenti. Sono tante le famiglia palermitane in difficoltà, sopratutto quelle che si basavano sul lavoro in nero del capo famiglia. “Dobbiamo rompere tutti i supermercati e se vengono gli sbirri…”, si legge nel gruppo. Frasi preoccupanti che la dicono lunga sullo stato di difficoltà di molte famiglie. “Per farci sentire dobbiamo razziare i supermercati, come fanno in Siria e in Spagna, la protesta vera e propria è questa, così capiscono a cosa siamo arrivati”, dice qualcun altro.

Ieri si sono registrati momenti di caos all’interno del supermercato, con l’intervento di polizia e carabinieri, a causa di alcune persone, proveniente da fuori città che avrebbero letteralmente riempito i carrelli della spesa per poi cercare di uscire senza pagare la merce. Fuori la consueta fila e all’interno sarebbe scoppiato il caos, tanto che sono dovute intervenire le forze dell’ordine.

Intanto a Palermo la situazione è esplosiva. “A casa ci possono stare quelli che hanno lo stipendio fisso, se noi dobbiamo stare chiusi lo Stato ci deve portare il cibo e deve pagare gli affitti, non siamo Cristiano Ronaldo: qui tre quarti di italiani lavora in nero. Ribellatevi”, dice Luky. Sul gruppo c’è anche chi chiede unità tra i quartieri di Palermo. “Ballarò, Zen, Sperone, Cardillo, Villaggio Santa Rosalia. Dobbiamo essere uniti, e buttare le corna a terra a questi perché se aspettiamo via Libertà e viale Strasburgo… a me non mi interessa dei domiciliari, io sono in prima fila. O vinciamo tutti o perdiamo tutti”.

Dopo un crescendo gli amministratori del gruppo hanno fatto una mezza marcia indietro  e intano tutti gli iscritti a restare a casa per evitare la denuncia e per arginare il contagio. Ma c’è chi posta ancora intenzioni belligeranti che suonano più o meno così “aspettiamo il 3 aprile, poi razziamo tutto”.

“Accanto a tanti, tantissimi che stanno vivendo questo momento di crisi gravissima certamente con angoscia per il futuro ma anche con dignità, vi sono alcuni gruppi organizzati, gruppi di sciacalli e professionisti del disagio, che promuovono azioni violente e che nei social network trovano una facile vetrina” Questo il commento del sindaco Leoluca Orlando.

Mentre centinaia di cittadini e famiglie si stanno registrando per ricevere gli interventi di aiuto alimentare del Comune e delle associazioni, ci sono persone e gruppi che già dalle immagini e dagli espliciti riferimenti e soprannomi contenuti nelle proprie pagine mostrano e rivendicano la propria appartenenza al sottobosco mafioso – prosegue -. Chiedo a tutti i cittadini di segnalarli alle autorità di Polizia, di segnalare i loro account come promotori di violenza agli amministratori di social network perché siano immediatamente bloccati.Invece di far loro pubblicità rilanciandoli, facciamo in modo che siano zittiti e che ad occuparsene siano le forze di Polizia.
A guardare bene, si tratta di una decina di gruppi o poco più, che però approfittano della cassa di risonanza offerta dai canali telematici per apparire molti di più e molto più radicati. Palermo anche in questa occasione si sta organizzando per affrontare l’emergenza, con grande spirito di comunità, con il lavoro straordinario dei suoi medici e sanitari, con l’impegno dei dipendenti pubblici e delle aziende che garantiscono i servizi, con la passione di tanti volontari e della società civile. Con il comportamento dignitoso di migliaia di persone. Ancora una volta non ci sarà alcuno spazio ma la più ferma repressione per questi sciacalli di professione che sanno solo aggiungere tensione e paura ad una situazione che non ne ha certamente bisogno”.

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