La corruzione negli appalti della protezione Civile contestata dalla Guardia di Finanza che oggi ha condotto agli arresti domiciliari un funzionario regionale e un imprenditore, avveniva nella fase di accertamento e pagamento delle opere

Il contenuto del telefono sequestrato

Nel telefono sequestrato al funzionario Luigi De Luca sono stati trovati su WhatsApp contatti con altri imprenditori che lavorano con la protezione civile.

Grazie alla chat, come si legge nell’ordinanza del gip Paolo Magro, “si è scoperto che il funzionario liquidatore era solito interloquire con diversi altri imprenditori circa le rispettive pratiche anche inviando foto di schermate e documentazione di atti di avvenuti pagamenti”.

Il punto di riferimento degli imprenditori

Gli imprenditori chiedevano di non essere abbandonati e sostenevano di essere “nella sue mani”.

E lui rispondeva: “Tutto quello che posso fare, ma come hai visto non dipende da me purtroppo. Vedo cosa posso fare lo sai che mi impegno come posso”.

Non solo la vicenda che ha portato ai domiciliari

Due degli imprenditori con cui il funzionario chattava sono finiti in procedimenti penali del tribunale di Catania per corruzione. De Luca, rimasto al suo posto fino ad oggi incontrava gli imprenditori anche fuori dall’ufficio per prendere un caffè.

Il Natale ‘povero’ come messaggio in codice

Il 26 dicembre dello scorso con uno degli imprenditori De Luca si lamentava di avere trascorso un povero Natale: “Quest’anno non ho potuto brindare e mangiare il panettone.

L’insalata scondita senza olio. Nonostante tutto buon pranzo amico mio. A  poche parole”. E l’imprenditore rispondeva: “Gioia mia, senza coccole se non ci peno io a te non ti pensa nessuno”. E De Luca replicava: “E quannu”.

Schifani: “Corruzione è un male da contrastare col massimo impegno”

“Esprimo il mio massimo apprezzamento per l’inchiesta della magistratura sul presunto episodio di corruzione che sta interessando la Protezione civile regionale. Auspico che si faccia luce il prima possibile su quanto accaduto”. Lo dice il presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani, in merito al blitz che, questa mattina a Palermo, ha portato all’arresto di un imprenditore e di un funzionario del dipartimento di Protezione civile della Regione Siciliana.

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