L’ufficio siciliano della Procura Europea ha chiesto il rinvio a giudizio per Daniela Lo Verde, la preside dello Zen nota per le sue battaglie antimafia, finita sotto inchiesta per corruzione e peculato, e per il suo vice Daniele Agosta, accusato degli stessi reati.
Dopo la decisione del gip di rigettare per incongruità della pena la richiesta di patteggiamento a un anno e 10 mesi presentata dai due indagati con l’assenso dei pm, ai magistrati non è rimasto che chiedere per entrambi il processo.
L’udienza preliminare è stata fissata per il 12 giugno. I due insegnanti sono accusati di essersi appropriati di pacchi alimentari acquistati con i fondi europei e destinati alla mensa dell’istituto Giovanni Falcone. Entrambi vennero intercettati mentre facevano scorte del cibo che sarebbe dovuto andare ai ragazzi. Lo Verde e Agosta, inoltre, avrebbero stretto un patto con l’impiegata di un negozio di informatica scelto per le forniture di pc e tablet.
In cambio preside e vicepreside avrebbero avuto cellulari in regalo per loro e per i familiari. La richiesta di patteggiamento avanzata dalla dipendente, Alessandra Conigliaro, a differenza di quella dei due insegnanti, è stata accolta.
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