Cateno De Luca e l’ex Iena Dino Giarrusso lanciano il loro nuovo soggetto politico. Durante la presentazione, tenuta questa mattina presso la sala “Pio La Torre” di Palazzo dei Normanni, il candidato alla presidenza della Regione e l’europarlamentare hanno svelato il simbolo della loro nuova creatura, denominata “Sud chiama Nord“. Una compagine nata dopo il successo di Federico Basile in quel di Messina e che avrà un duplice obiettivo. Da un lato, il soggetto politico punterà alle prossime elezioni amministrative che si terranno il prossimo autunno in Sicilia. Dall’altro, De Luca e Giarrusso guarderanno con un certo interesse gli appuntamenti di stampo nazionale del prossimo anno.

Il nuovo partito di Cateno De Luca e Dino Giarrusso

A prendere la parola è il candidato alla presidenza della Regione Cateno De Luca. L’ex sindaco di Messina ha lanciato i primi due simboli in vista della prossima campagna elettorale, promuovendo il ticket con l’ex Iena Dino Giarrusso. “Quando mi dicono che siamo soli, rispondiamo che siamo noi. Noi siamo veri, gli altri si fanno i sondaggi in provetta per aggiustare il tiro nelle faide. Noi trasformeremo le Regionali in Amministrative. Faremo tante liste, tante fino a quando ci sarà l’ultimo siciliano o l’ultima siciliana che ci vuole aiutare a cacciare la banda Bassotti”.

Un avventura elettorale nella quale De Luca parte già con una base definita. “Partiamo già con due liste: la prima, quella del presidente, denominata”De Luca Sindaco di Sicilia – Sud chiama Nord – Giarrusso”, mentre la seconda sarà “Sicilia Vera – Rinascimento Sgarbi”. Ogni lista contribuisce al dato per eleggere il presidente della Regione. Noi soli possiamo fare questa operazione. Noi non abbiamo i poltronari. Si chiamano liste di testimonianza. Almeno dieci sindaci ci devono essere nel prossimo Parlamento”.

Sottoscrizione piattaforma politica a fine luglio

De Luca dà appuntamento alla fine di luglio, momento nel quale ci sarà un momento chiave nella campagna di Sicilia Vera. “Ci vedremo a Brancaccio, dove firmeremo la piattaforma di De Luca sindaco di Sicilia. Un progetto che riguarderà movimenti, associazione e forze politiche che, almeno per il momento, non hanno una rappresentanza nel Parlamento siciliano. Secondo me si voterà il 6 novembre. L’ultima domenica utile in cui si possano celebrare le elezioni. Ciò gli uscenti sanno che oltre il 70% non verranno rieletti, neanche Miccichè. Lancio anche questa previsione. Lo dico leggendo i dati di Forza Italia di Palermo”.

L’esponente di Sicilia Vera ribadisce l’importanza del mondo civico e di quello dei sindaci. Ma non solo. Cateno De Luca punta fortemente su quello che è uno strumento cardine dell’attuale sistema elettorale, ovvero il voto disgiunto. “Su questo non ho dubbi. Quando dico che le Regionali saranno delle elezioni Amministrative a tutti gli effetti, intendo proprio questo. Prenderò una valanga di voti disgiunti. Mi fa pensare alle teoria del pastazzo, noto cibo per maiali frutto di materiale di scarto. Nomi che andranno bruciando fino a quando arriveranno agli scarti. E ciò porteranno i partiti ad una brutta fine. In piccolo a Messina è successo proprio questo”.

Le frecciate a Musumeci e Miccichè

Poi le frecciate agli avversari, con focus sui risultati delle elezioni amministrative di Messina. Fra questi rientra l’attuale presidente dell’Ars Gianfranco Miccichè. “Miccichè può fare tutte le alchimie del mondo, può uscire tutte le donne che vuole, ma lo sfratto sta diventando esecutivo”.

Parentesi a parte sul presidente uscente Nello Musumeci. “Non parlo più di Musumeci, perchè bastano Ficarra e Picone. Non ha senso sprecare parole per un personaggio che l’unica cosa che sa dire è che ‘la colpa degli altri’. Se lo stanno cucinando all’interno. Fra domani e dopodomani ci saranno una serie di incontri, ma partirà tutto all’interno di Fratelli d’Italia. Lo avevo annunciato quindici giorni fa. Il nome già c’è. C’è una faida all’interno. C’è solo l’imbarazzo di chi deve prendersi questa responsabilità. Noi rimaniamo “Nello boys” – ha continuato -. Lo vogliamo ricandidato, battendolo sul campo. Si è affidato alla formula 3, ovvero tre seggi: uno per lui, uno per Razza e uno per il suo segretario particolare. Durante la conferenza stampa, ha detto una sola verità. Che lui non si venderà per un seggio a Roma. Effettivamente lo farà per tre, non per uno“.

L’insegnamento dal caso Messina

De Luca mostra un libro bianco, datato 2010, in cui vi erano scritti i problemi dei capitoli di bilancio siciliano. “Da allora non è cambiato niente. I vari Cuffaro, Lombardo, Miccichè, il M5S, il PD: li teniamo in piedi noi e voi”, rivolgendosi ai giornalisti. “A Messina, il M5S è andato sotto il 5%. Una città in cui hanno sette deputati. Forza Italia ha preso il 5% per un soffio, mentre a Palermo ha preso l’11-12%. Un dato ‘drogato’ dalla presenza di Tamajo. Senza, il dato sarebbe uguale a quello di Messina. Il PD è stato ridimensionato. C’è un dato ben preciso. L’azione di Governo che Sicilia Vera si è affermata senza se e senza ma”.

Su una possibile riproposizione dell’asse con la Lega a Messina, Cateno De Luca chiude la porta, ribadendo che quello è stato un esperimento unico nel suo genere. “No. Con la Lega abbiamo fatto un accordo tecnico a Messina. Li ho aiutati a prendere il 5%. Manovra che mi è servita a rompere il quadro del centrodestra, molto radicato, che girava attorno a personaggi come Genovese e quant’altro. E’ stata un’operazione mirata, che conferma che il dialogo è importante, chiaramente rimanendo se stesso. Quella è stata strategia allo stato puro. Tutto si è compiuto e abbiamo vinto al primo turno”.

Giarrusso: “Si può vincere instaurando rapporti con i cittadini”

Presente anche l’europarlamentare Dino Giarrusso, che benedice la partnership con l’ex sindaco di Messina. “Sono onorato di essere qui. La prima è che sono una persona con la coscienza pulita. Il percorso che ho iniziato qualche anno fa ha avuto una deviazione motivata. E credo che l’unica strada fosse quella di creare un nuovo soggetto politico. La prima persona che si è interessata a queste parole è proprio Cateno De Luca. Ci siamo capiti e conosciuti. Ho studiato quello che ha fatto De Luca a Messina. In questa tornata elettorale, si è parlato si è parlato di qualunque città, tranne che di Messina. De Luca e Basile hanno fatto una piccola rivoluzione. Da soli abbiamo preso la somma dei voti di centrodestra e centrosinistra. Quella piccola realtà ha dimostrato che si può vincere, se si instaura un rapporto vero con i cittadini”.

Un soggetto, denominato Sud chiama Nord, che ha un obiettivo preciso. “Vogliamo che il Meridione non abbia più gap con il resto d’Italia. Questo lo hanno detto in tanti ma non lo ha fatto nessuno. Noi vogliamo far capire ai cittadini italiani che un Sud forte, con infrastrutture più forti, rende l’Italia più forte. Vogliamo mettere insieme tante forze, radicate sul territorio, ma che non hanno uno sbocco nazionale. Sono arrivate centinaia di adesioni da sindaci, consiglieri comunali o da cittadini che vogliono partecipare per la prima volta, delusi dalle compagini attuali. La Sicilia potrebbe essere una miniera d’oro per il turismo, per l’energia pulita, perchè potrebbe ridiventare il granaio d’Italia. Il nostro compito non sarà quello di chiaccherare, ma di mettere in campo dei programmi completi”.

“M5S ha perso sua identità”

Non mancano gli attacchi agli ex colleghi di partito del M5S, a cui Giarrusso rivolge precise accuse, in particolare al sottosegretario Giancarlo Cancelleri. “Dalla Sicilia parte quella che vorrei che fosse la liberazione dell’Italia. Quando parliamo di banda Bassotti, parliamo della degenerazione di alcune realtà. Ad esempio del M5S, diventato così simile agli altri partiti se è arrivato addirittura a cercare di piazzare i parenti nelle istituzioni e oggi sta subendo il ricatto di un padre padrone che ha confuso il Movimento che doveva essere democratico con il proprio feudo personale. Parlo di Giancarlo Cancelleri, che sta ricattando per avere il terzo mandato. Ma se si arriva a questo, che senso ha il Movimento 5 Stelle? C’è qualcuno che ha barattato il sogno di milioni di italiani in cambio delle poltrone di qualcuno”.

L’appoggio di Vittorio Sgarbi

Una conferenza stampa che ha riservato una sorpresa, ovvero l’appoggio del senatore Vittorio Sgarbi al progetto politico di Cateno De Luca e Dino Giarrusso. Intervenuto in via telematica, l’ex sindaco di Salemi ha così commentato la sua scelta politica. “L’esperienza di Grillo e la deflagrazione del M5S, con la proposta di una nuova posizione di Di Maio, indicano un tradimento di un’esperienza stravolta rispetto alle premesse. Non possiamo accettare le posizione dei partiti che hanno persone che non hanno fatto niente di utile e vengono candidati per militanza politica. De Luca è un’espressione di anti-potere, in nome di valori di civiltà e giustizia”.

“A Viterbo, la nostra candidata ha sparigliato le liste di destra e di sinistra – prosegue l’esponente di Rinascimento Italia – . E’ chiaro che non possiamo di avere dei Governi, come quelli che abbiamo avuto fin qui, in cui è mancato il rapporto fra il popolo e chi è andato al potere. La scelta fatta da De Luca per le Regionali deve diventare il nucleo di un premessa civica per l’Italia. De Luca è cresciuto sul piano politico. La Sicilia non può essere banco di prova per sperimentazione surreali che hanno distrutto luoghi bellissimi con le pale eoliche ad esempio. La battaglia per il paesaggio deve essere chiara sotto questo aspetto. Non possiamo non pensare ad un Rinascimento come esaltazione dei valori, facendo vedere la grandezza della civiltà antica e moderna della Sicilia”.

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