La corsa alla Regione vive l’ultimo week-end di pre trattativa in Sicilia. Passata la sbornia dei ballottaggi di domani in tutta Italia l’attenzione dei tavoli nazionali del centrodestra dovrà passare a concentrarsi proprio sulla scelta dei candidati alle regionali e dunque sono i giorni degli ultimi fuochi preparatori

No al gioco dei veti incrociati

Dopo il passo di lato di Nello Musumeci che ha offerto alla coalizione il suo ‘passo di lato‘ se dovesse risultare divisivo come appare chiaro che sarà, ma che resta alla finestra ad aspettare un candidato alternativo pronto a tornare a scendere in campo, la ridda di nomi dei papabili appare infinita

“Mentre il centro-sinistra è alle prese con le primarie, nel centro-destra fioriscono nomi di candidati e candidate. Il Mpa non ha avanzato candidature, né posto veti (tanto più nei confronti di Nello Musumeci)” sottolineano gli autonomisti in una nota ufficiale che tende a riportare la discussione sui programmi.

Parliamo di programmi prima che di nomi

Il Movimento sottolinea, indirettamente, come non sia in discussione la sua collocazione e chiede agli alleati di parlare delle cose da fare “Prima di fantasticare sui nomi, è opportuno prospettare risposte alle emergenze che la guerra in Ucraina rende drammatiche: dalla povertà destinata a crescere, all’immigrazione che la crisi alimentare incrementerà, dallo smaltimento dei rifiuti in attesa dei termovalorizzatori, alla siccità che rischia di desertificare anche le aree irrigue”.

L’appello a Musumeci per gli ultimi mesi di governo

“Il governo regionale intensifichi un confronto collaborativo, che sarà di lunga durata, col governo di Roma e insieme si individuino risorse e riforme”.

La scelta del candidato e l’attacco alla fronda interna

“Allora si dovrà convergere, in Sicilia, su una personalità autorevole e capace…anche di diradare la cortina fumogena che ben noti soggetti, degni del peggiore avanspettacolo, vanno alzando per confondere i cittadini e per nascondere la loro inanità”.