I nome del candidato alle regionali del centrodestra, unito come sperano in tanti, deve venire fuori dalla Sicilia. Questo è quanto sostiene il leader della Lega Matteo Salvini a seguito della conferenza stampa in cui il governatore siciliano, Nello Musumeci, ha annunciato di compiere il suo “passo di lato”. “Musumeci ha fatto un passo indietro, un passo a lato, non so dove. Per la Sicilia decideranno i siciliani, importante è che ci sia un centrodestra unito”. Questo ha detto il leghista Salvini ripetendo due concetti – l’autonomia e l’unità – ormai diventati un riflesso condizionato ogni qual volta si parli di Regionali.

Il nome del candidato arriverà dalla Sicilia

Dalla Sicilia quindi dovrà venire fuori il nome del candidato siciliano e non dai tavoli nazionali come auspicherebbe Musumeci che ha affidato la palla a Giorgia Meloni e che dà per scontato che sarà “al tavolo nazionale” dopo la tregua fino ai ballottaggi. Nonostante il pensiero del governatore la partita si gioca in Sicilia. E il risultato sembra già essere scritto. Si verso il no alla ricandidatura di Musumeci dall’”approccio autoreferenziale”, che “continua a ritenere di poter comandare in solitudine”, in un’esperienza “fallimentare”. Questo è scritto nella “lettera di referenze”preparata per i leader nazionali dai vertici siciliani di Lega, Forza Italia, Autonomisti e Noi con l’Italia. Nella mischia anche l’Udc.

Il toto nomi, in pole Stancanelli

Ora però è il toto nomi del dopo Musumeci che tiene banco. I nomi in gioco sono già stati discussi. Quello su cui puntano i No-Nello è Raffaele Stancanelli, che nel 2017 è stato l’artefice della candidatura di Musumeci. Lo stesso Stancanelli ieri è a Palermo, atterrato direttamente da Bruxelles. Lo stesso papabile candidato potrebbe portare in dote un accordo con Cateno De Luca, la variabile pazza delle prossime Regionali. Stancanelli, comunque, avrebbe anche l’appoggio di alcuni big meloniani di livello nazionale.

Dalla Varchi a Minardo e spuntano altri nomi

Gli altri nomi il lizza nel centrodestra passano da Manlio Messina a Carolina Varchi. C’è anche il presidente del Copasir, Adolfo Urso, che vanta, oltre a origini acesi, la forte stima di Guido Crosetto.
Dalla Lega arriva il nome del segretario regionale Nino Minardo, stimato da Salvini. Tra i nomi anche quelli di Massimo Russo e di Emiliano Abramo.

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