La corsa alla Regione adesso può iniziare davvero. Musumeci non si dimette ma parla da leader. Consegna alla coalizione la sua disponibilità a candidarsi ma anche a farsi da parte se il suo nome continuerà ad essere divisivo perchè l’unità del centro destra è prioritaria

Un breve ripasso

Musumeci inizia la conferenza riproponendo un filmato risalente a un anno fa ovvero alla convention tenuta allo Spasimo quando lui steso disse di essere sì candidato ma pronto a farsi da parre se “qualcuno mi convincerà che non è opportuna la mia candidatura”

Sono un presidente scomodo in una terra che finge di cambiare

“Sono un presidente scomodo in una terra che finge di voler cambiare” ha poi detto Musumeci dopo aver rivendicato la sua coerenza. “Ritengo che l’unità del centrodestra sia un valore che va tutelato e salvaguardato andando oltre le legittime aspirazioni di ciascuno di noi”

Mi faccio da parte

“Ho detto alla mia leader Giorgia Meloni che se al tavolo nazionale il mio nome dovesse risultare divisivo sono pronto a fare un passo di lato se tutto questo può servire all’individuazione di un candidato unitario. Quando avranno trovato un  candidato che unisce al posto di uno che divide. Quando lo avranno trovato me lo presenteranno e tutti saremo felici di poterlo sostenere.

Non è una resa

“La mia non è una scelta di resa. Non mi sono mai arreso tranne una volta nella mia vita quando il padreterno ha deciso di chiamare a se mio figlio. Non mi dimetto, ho un impegno col, popolo siciliano e fino all’ultimo giorno servirò la mia regione e il popolo sicilia rimanendo con  la schiena dritta, con la stessa integrità morale e con lo stesso entusiasmo del primo giorno. Andrò in giro a programmare, aprire cantieri e inaugurare nuove opere”

Indecente fuoco amico

“Sono stato fatto oggetto di un indecente fuoco amico. sono diventato divisivo nonostante vincente in tutti i sondaggi” aggiunge Musumeci che continua “Qualcuno ha legato le mie scelte alla clack di taormina ma non è così. i comici fanno i comici per mestiere e sono pagati per farlo. Peraltro hanno fatto il nostro gioco sottolineando la condizione delle strade”.

“Si è trattato di una clack organizzata da 12 persone e questi eventi sono dimostrazione di debolezza non di forza”

Nessuno scambio per una candidatura al Senato o alla Camera

“Qualcuno ha scritto di un baratto con un posto al senato o alla Camera. Credetemi non baratto la mia terra per una poltrona ne la meloni mi ha mai offerto nulla del genere.

Un Presidente che “non fa toccare palla”

“Fa ridere sentir dire che non parlo con i partiti, fa ridere sentir dire che non faccio toccar palla. ci sono palle e palle. Di diverse dimensioni e di diversi colori. Quelle che possono essere toccate e quelle che è pericoloso toccare. Ci sarà il momento di parlare delle palle”

“Ho avuto ottimi rapporti con tutti fino a qualche settimana o mese fa. Bisogna distinguere, però, i rapporti personali da quelli politici”

Una giunta prima della conferenza

Prima della conferenza stampa il presidente ha convocato la sua giunta ed ha comunicato, nel giro di un quarto d’ora, le sue decisioni agli assessori che lo hanno seguito in questa avventura dall’inizio e anche a chi ricopriva prima un ruolo diverso e in giunta siede solo da qualche giorno come Alessandro Aricò

La comunicazione secca, no alle domande ma poi risponde

Poi Musumeci ha avvertito attraverso i suoi uffici che non avrebbe risposto a domande. Solo una dichiarazione secca sulle sue intenzioni resa in sala Alessi davanti ad un  centinaio di persone, per lo più addetti ai lavori: giornalisti, operatori, fotografi, assessori e qualche deputato. Ma alla fine ha accettato 4 domande, non di più ma senza rilasciare interviste a nessuno e rispondendo a mezze frasi

Stop alle ‘dicerie’

Lo stop alle voci e la chiarezza  sono arrivati dopo una serie di colpi di scena seguiti all’annuncio, velato ma non troppo, dello stesso presidente della Regione pronto a farsi da parte.  Parole che hanno lasciato spazio  a diverse interpretazioni.

La frase che aveva aperto alle voci

Quel “io toglierò il disturbo” pronunciato a margine dell’inaugurazione della mostra su Sant’Agata a Catania aveva aperto la porta ai si dice, alle voci, alle interpretazioni  fino a far circolare la voce di possibili dimissioni anticipate di Nello Musumeci per sparigliare le carte costringendo i partiti ad una campagna elettorale in piena estate , fra luglio e agosto, per giungere al voto a settembre.

 

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