La corsa alla regione potrebbe perdere uno dei cavalli principali: il presidente uscente Nello Musumeci

L’annuncio a sorpresa

“La Regione Siciliana ha fatto molti interventi anche nel settore della cultura e per quelli che non sono finiti ‘ci sarà il mio successore’ perché ‘io toglierò il disturbo” ha affermato il presidente della Regione Nello Musumeci in un passaggio del suo intervento all’inaugurazione della mostra “Agata. Dall’icona cristiana al mito contemporaneo. I tesori dei musei regionali a Palazzo dell’Università” a Catania.

Il governatore non ha voluto parlare della sua dichiarazione con i giornalisti, limitandosi ad aggiungere che “non ho nulla da dire adesso” anticipando “incontrerò la stampa nei prossimi giorni”.

E’ un passaggio del presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci, nel suo intervento per l’inaugurazione di una mostra su Sant’Agata all’università di Catania che cambia all’improvviso gli scenari politici per le prossime elezioni per il governo dell’isola.

Ma che Musumeci, stanco degli attacchi da parte della sua maggioranza di centrodestra, e in particolare del presidente dell’Ars e leader di Fi in Sicilia, Gianfranco Miccichè, sia pronto a fare un passo indietro e a rinunciare alla ricandidatura alla presidenza della Regione, è un’ipotesi della quale avrebbe già parlato con i suoi fedelissimi.

Un cambio di decisione che, se confermata ufficialmente, di fatto riaprirebbe la partita per la scelta del nuovo candidato del centrodestra e sulla quale si ‘peseranno’ i rapporti di forza anche tra i leader nazionali della coalizione con Giorgia Meloni che ha sostenuto con FdI la ricandidatura di Musumeci e che contesterà a Lega e Forza Italia l’aver costretto all’eventuale passo indietro il governatore uscente.

Musumeci fischiato a Taormina

Nel giorno in cui si insedia il nuovo sindaco di Palermo Roberto Lagalla si appresta ad entrare nel vivo la corsa alla Regione siciliana. Passata la ‘sbornia‘ elettorale delle amministrative il fronte ‘No Nello’ tornerà ad incontrarsi riservatamente fra 8 giorni.

Non basta il centrodestra unito per vincere ma serve un candidato credibile. Ne sono sempre più convinti Forza Italia e Lega, almeno le fazioni dei due partiti che sono più vicine al coordinamento regionale dunque a Gianfranco Miccichè e Nino Minardo, secondo cui quel candidato ‘non è Nello Musumeci’.

Dopo le amministrative il fronte ‘No Nello’ esce rafforzato da Palermo a Messina. A Palermo Forza Italia è il primo partito della coalizione e anche se Fratelli d’Italia ha ottenuto un buon risultato non è riuscito il sorpasso. A Messina, invece, la Lega vince almeno per quell’area locale che si è spostata su Basile, candidato di Cateno De Luca mentre perde sul candidato di centrodestra Maurizio Croce il cui risultato a Messina è la cartina di tornasole di chi nel centrodestra è contrario proprio alla ricandidatura di Nello Musumeci.

Il leader della Lega Matteo Salvini, il leader di Forza Italia in Sicilia Gianfranco Miccichè e il deputato regionale leghista Luca Sammartino ne hanno parlato in una conversazione a tre che sarà replicato, dicono i bene informati, martedì prossimo quando il risultato delle amministrative sarà acquisito in tutto il Paese e anche i ballottaggi avranno dato il loro responso.

Tutti sono concordi sul no secco alla ricandidatura di Musumeci, che, intanto, venerdì ieri sera ha vissuto una esperienza per lui nuova incassando inattesi fischi sul palco di Taobuk. Il Presidente della regione, invitato sul palco di Taormina aveva iniziato il suo tradizionale discorso sulla Sicilia che cambia, sul turismo, sulla crescita, sulle cose fatte ma veniva interrotto a ripetizione dalle battute sarcastiche di Salvo Ficarra e Valentino Picone pronti a rintuzzare ogni affermazione ricordando le condizioni della Palermo – Catania, della circonvallazione di Palermo e ion generale delle strade di Sicilia strappando applausi e portando il pubblico, alla fine, a fischiare le ultime affermazioni del Presidente della Regione.

Miccichè all’attacco “Serve tavolo di coalizione ma con Musumeci si perde”

La corsa alla Regione con Musumeci si perde perché è un presidente che non fa squadra. Gianfranco Miccichè usa le colonne del Corriere della sera per tornare ad attaccare il governatore uscente e sottolineare come non possa essere lui il candidato a novembre.

Serve un tavolo di coalizione

“Serve un tavolo della coalizione, come è sempre avvenuto fra di noi, per scegliere assieme un candidato condiviso capace di vincere…” ha detto, nell’intervista al Corriere della Sera, Gianfranco Miccichè, presidente dell’Assemblea Regionale siciliana e coordinatore regionale di Forza Italia in Sicilia. E sulla ricandidatura del presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci ha aggiunto: “Io non pongo aut aut a nessuno. Siamo una coalizione molto coesa, andiamo d’accordo ovunque qui”. E quindi? “E quindi vogliamo vincere in Sicilia o no? Perchè se l’obiettivo è quello, ricandidando Musumeci il rischio di perdere invece è altissimo”.

L’onestà non basta

“L’onestà deve essere un pre requisito per tutti, non un motivo di candidatura. Nessuno vuole la Sicilia in mano ai mafiosi, tanto meno io che non ho mai avuto un solo problema o un’accusa su questo. Su Musumeci poi: se sei anche il calciatore più forte del mondo ma non passi mai la palla, la squadra perde. E purtroppo per lui è così…”. Ma chi vorrebbe candidare? Lei ci pensa? “Assolutamente no. L’unica cosa che spero di tornare a fare è il presidente dell’Assemblea, perché credo di farlo bene. Per il resto, ce ne sono un’infinità di candidati possibili. Dipendesse da me, avrei in mente una donna, ma dobbiamo sederci a un tavolo, ragionare e decidere insieme. Sarebbe bello dare spazio a nuove forze, ma non ho alcuna preclusione”. Con Musumeci parla? “Non recentemente. Diciamo che negli ultimi tempi è stato abbastanza difficile… Lui a lungo ha detto che non pensava di ricandidarsi, poi ha cambiato idea… Ma lo ripeto, non vogliamo litigare e tantomeno pretendere un candidato targato Micciché”.

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