E’ il giorno di Nello Musumeci. Il giorno in cui il Presidente della regione metterà fine alle voci e alle interpretazioni dicendo chiaramente quale sarà il futuro immediato per la guida della Regione siciliana e quali saranno le sue scelte in vista delle elezioni d’autunno

Stop alla fase dei colpi di scena dopo l’annuncio, velato ma non troppo, dello stesso presidente della Regione pronto a farsi da parte.  Parole che hanno lasciato spazio  a diverse interpretazioni.

La frase che ha aperto alle voci

Quel “io toglierò il disturbo” pronunciato a margine dell’inaugurazione della mostra su Sant’Agata a Catania aveva aperto la porta ai si dice, alle voci, alle interpretazioni  fino a far circolare la voce di possibili dimissioni anticipate di Nello Musumeci per sparigliare le carte costringendo i partiti ad una campagna elettorale in piena estate , fra luglio e agosto, per giungere al voto a settembre.

La conferenza stampa

Questo è il giorno degli annunci ufficiali. Il governatore in conferenza stampa dirà esattamente come stanno le cose, quali sono le sue scelte, se c’è una volontà di non ricandidarsi, se intende lasciare in anticipo di qualche mese la guida di Palazzo d’Orleans o se tutto questo è rientrato

La possibilità di un ripensamento

Esiste, infatti, la possibilità di un ripensamento. Di dimissioni anticipate di Musumeci, infatti, si è già parlato altre due volte senza che siano, poi, mai arrivate veramente.

Nessuna ‘exit strategy’

Non c’è, all’orizzonte, infatti,m una vera e propria exit strategy. Dopo l’annuncio della rinuncia, infatti, Diventerà Bellissima avrebbe il problema di garantire non solo il governatore ma anche e soprattutto i suoi fedelissimi che, però, sono troppi per trovare spazio nelle liste di fratelli d’Italia.

Le mosse degli alleati, spunta il nome di Adolfo Urso

Per il dopo Musumeci, comuque, si fa già un nome nuovo da offrire  come personalità FdI ma che unisce. Se è vero che Raffaele Stancanelli resta un nome spendibile ma lui resta alla finestra a guardare gli sviluppi, il nome nuovo potrebbe essere quello di Adolfo Urso, presidente del Copasir e condiviso dagli alleati. certo bisognerà vedere cosa ne pensa lui

L’idea azzurra

Torma in voga anche l’idea Gaetano Miccichè. l fratello del coordinatore di Forza Italia e presidente dell’Ars non a caso proprio in questi giorni ha parlato per la prima volta di Sicilia e di futuro cosa mai avvenuta in passato, almeno mai in prima persona. Ma perché una eventuale candidatura del genere possa prendere campo occorrerà un accordo ampio e condiviso, una sorta di modello Draghi in salsa siciliana po non se ne farà niente.

La convergenza del terzo polo

Certo su questo Miccichè potrebbero convergere anche Italia Viva,. Azione e +Europa che al momento stanno pensando di andare da soli e costituire una sorta di terzo polo riformista (se non centrista)

La mina vagante De Luca

Resta l’incognita Cateno De Luca. Una mina vagante dal punto di vista elettorale, difficile da quantificare. certo se Musumeci si dimette e non corre questo rischia di essere uno svantaggio per De Luca che contava di scontrarsi con il governatore uscente. E a seconda del nome del candidato bisognerà comprendere quale sarà la posizione dell’ex sindaco di Messina

 

 

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