La corsa alla Regione vive una fase di colpi di scena continui. dopo l’annuncio, velato ma non troppo, di Nello Musumeci pronto a farsi da parte, potrebbe arrivare un’altra serie di colpi di scena e di diverse interpretazioni della sibillina frase del governatore

Musumeci pronto a dimettersi giovedì’ per sparigliare le carte

Quel “io toglierò il disturbo” pronunciato a margine dell’inaugurazione della mostra su Sant’Agata a Catania potrebbe significare molto di più di una semplice rinuncia alla ricandidatura. Radio palazzo parla già dell’intenzione di Nello Musumeci di sparigliare le carte e dimettersi dalla carica anticipando le elezioni e costringendo i partiti ad una campagna elettorale in piena estate , fra luglio e agosto, per giungere al voto a settembre.

Le dimissioni nella conferenza stampa di giovedì

Sempre radio palazzo colloca queste dimissioni non lontane nel tempo ma molto vicine. Il governatore le annuncerebbe nella conferenza stampa convocata per domani giovedì 23 giugno per comunicare le proprie decisioni di natura politica. Non, dunque, la semplice volontà di non ricandidarsi, ma l’annuncio di dimissioni operative a fine mese

La mossa che spariglia

Di dimissioni anticipate di Musumeci, però, si è già parlato altre due volte senza che siano, poi, mai arrivate veramente. La mossa, comunque, servirebbe a sparigliare le carte perché nessuno è pronto per le candidature, ne a destra ne a sinistra ne al centro. Una sorta di ‘punizione’ ai partiti.

Nessuna ‘exit strategy’

La mossa sarebbe frutto anche dell’assenza di una vera e propria exit strategy. Dopo l’annuncio della rinuncia, infatti, Diventerà bellissima avrebbe il problema di garantire non solo il governatore ma anche e soprattutto i suoi fedelissimi che, però, sono troppi per trovare spazio nelle liste di fratelli d’Italia. Si tratterebbe di Musumeci indicato in viaggio verso il Senato, di Ruggero Razza, in  viaggio verso la Camera ma poi anche di Giusi Savarino, Alessandro Aricò, Giuseppe Catania e Marco Intravaia. tutte voci che non trovano conferme in ambiente Diventerà Bellissima però

Le mosse degli alleati, spunta il nome di Adolfo Urso

Per il dopo Musumeci, invece, si fa già un nome nuovo da offrire  come personalità FdI ma che unisce. Se è vero che Raffaele Stancanelli resta un nome spendibile ma lui resta alla finestra a guardare gli sviluppi, il nome nuovo potrebbe essere quello di Adolfo Urso, presidente del Copasir e condiviso dagli alleati. certo bisognerà vedere cosa ne pensa lui

L’idea azzurra

Torma in voga anche l’idea Gaetano Miccichè. l fratello del coordinatore di Forza Italia e presidente dell’Ars non a caso proprio in questi giorni ha parlato per la prima volta di Sicilia e di futuro cosa mai avvenuta in passato, almeno mai in prima persona. Ma perché una eventuale candidatura del genere possa prendere campo occorrerà un accordo ampio e condiviso, una sorta di modello Draghi in salsa siciliana po non se ne farà niente.

La convergenza del terzo polo

Certo su questo Miccichè potrebbero convergere anche Italia Viva,. Azione e +Europa che al momento stanno pensando di andare da soli e costituire una sorta di terzo polo riformista (se non centrista)

La mina vagante De Luca

Resta l’incognita Cateno De Luca. Una mina vagante dal punto di vista elettorale, difficile da quantificare. certo se Musumeci si dimette e non corre questo rischia di essere uno svantaggio per De Luca che contava di scontrarsi con il governatore uscente. E a seconda del nome del candidato bisognerà comprendere quale sarà la posizione dell’ex sindaco di Messina

 

 

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