“Non sarò il prossimo presidente dell’Ars. E’ una ambizione che avevo già accantonato”. Gianfranco Miccichè si fa da parte. Anche lui fa un passo di lato e lo manda a dire a Giorgia Meloni “Diteglielo alla Meloni che non serviva nessun avviso di sfratto. Ho considerato che non sarei più stato presidente dell’Ars quando, facendomi portavoce di tanti, dissi che Musumeci non poteva essere più il candidato unitario. Non lo dice solo Miccichè. Miccichè ne è solo il portavoce. E la conseguenza era chiara per me”

L’ultima conferenza da presidente

La legislatura volge al termine, potrà finire fra due giorni o fra due mesi ma ormai il dado è tratto. Il Presidente dell’Ars Gianfranco Miccichè tira, dunque, per l’ultima volta le somme di una legislatura difficile che definisce “Segnata da un rapporto difficilissimo fra Governo e Parlamento, una legislatura complicata da questo punto di vista”.

La consegna del ventaglio

L’occasione per Miccichè è stata data dall’ultima cerimonia del ventaglio, ovvero al consegna da parte della stampa parlamentare del dono di un ventaglio al Presidente dell’Ars che rappresenta un altro anno di presidenza e di collaborazione con la stampa

L’ultima finanziaria la più complicata

“La più complicata è stata l’ultima finanziaria arrivata il 27 aprile quando la scadenza ultima è il 30 aprile, pena lo scioglimento di governo e Parlamento. Mi dovetti assumere la responsabilità di una analisi di sole 48 ore in commissione, senza tempo per gli emendamenti. Andammo in aula prima del 30 aprile per tenerla aperta per dieci giorni ed evitare lo scioglimento. Una grande forzatura della quale mi assunsi la responsabilità facendo violenza a noi stessi”

Il governo aspetta sempre l’ultimo giorno

“Anche per la variazioni di bilancio si attende quasi l’ultimo giorno di legislatura e si sta analizzando in tempi tardivi e dimostrazione ultima delle difficoltà di rapporti fra questo governo e questo Parlamento”

“Per il futuro qualcosa deve cambiare. Per chi verrà un rapporto fra presidente della Regione e Presidente dell’Ars sono un passaggio obbligatorio”.

L’ultimo attacco

I pilastri della democrazia in politica sono tre: i partiti, le istituzioni e in questo caso Il Parlamento e la stampa. Mi sembra che da parte de governo ci sia stato fastidio per tutti i tre: partiti, Parlamento e stampa. Non credo di dover aggiungere altro”.

Le elezioni anticipate

Sull’election day Miccichè si dice convinto che le dimissioni di Musumeci arriveranno entro la fine della settimana “E’ una prerogativa del Presidente, aspettiamo tutti che sciolga la riserva”

Sollecitato dalla stampa, poi, Miccichè dice di non temere le elezioni anticipate “Siamo pronti come Forza Italia ad esprimere un candidato all’indomani delle eventuali dimissioni di Musumeci”

“Si farà nei prossimi giorni un tavolo di coalizione e spero che da quel tavolo possa uscire il nome di Stefania Pretigiacomo. ma parleremo di tutto. Se fosse Alessandro Pagano, ad esempio, forse potrei tornare a sperare id fare il Presidente dell’Ars. Parliamone”

Il nodo delle impugnative

“Sul tema delle impugnative è andata male. Avevamo iniziato bene ma poi abbiamo chiuso nel peggior modo possibile. E’ grave che il governo difenda le leggi di propria iniziativa e ‘molli’ le norme parlamentari. Le leggi sono tutte della Regione. E c’è chi dice che il governo abbia chiesto a Roma di impugnare leggi Parlamentari. Se fosse vero sarebbe gravissimo, un gravissimo vulnus istituzionale”

 

 

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