Si terrà martedì mattina alla Camera dei deputati il nuovo vertice del centrodestra convocato per decidere sulla corsa a sindaco e scegliere il candidato per Palermo

La scelta sarà fatta a Roma

Nell’idea dei promotori dell’incontro sarà questa la sede per decidere chi sarà il candidato sindaco di Palermo nella coalizione di centrodestra. Sul tavolo ci sono, infatti, ben otto candidati, uno per ogni partito dello schieramento ed è necessario fare ordine o saranno inevitabili le primarie proposte dalla lega e sposate da Fratelli d’Italia così come da Noi con l’Italia che, anzi, le avrebbe proposte a sua volta in assenza di una scelta.

Roberto Lagalla candidato di Miccichè e non solo dell’Udc

In campo c’è l’assessore regionale all’Istruzione, Roberto Lagalla, che appare ormai in maniera chiara candidato non solo dell’Udc ma anche del coordinatore azzurro Gianfranco Miccichè. L’idea Francesco Cascio, infatti, sembra essere un ripiego nel caso in cui non andasse in porto la manovra su Lagalla. Lui stesso, cascio, non ci crede più di tanto e si è detto pronto a passare la mano

Un vertice incompleto

Ma l’incontro alla camera di martedì non vedrà al tavolo tutti gli attori del centrodestra palermitano. La regola scelta è che possano partecipare solo i partiti che hanno preso parte alla competizione elettorale per le ultime elezioni politiche ed esprimano, attualmente, un gruppo alla Camera.

Presenti cinque partiti su otto

Così al tavolo ci saranno la Lega, Fratelli d’Italia, Forza Italia, l’Udc e Nci ovvero Noi con l’Italia, il partito di Lupi di cui è vice presidente Saverio Romano e  di cui fa parte Cantiere Popolare in Sicilia. Al tavolo mancheranno, di conseguenza, MpA, la Dc Nuova di Cuffaro e soprattutto Diventerà Bellissima.

Di fatto la discussione in questo modo esclude già un paio di candidati come Totò Lentini e Alessandro Aricò. Sottotraccia si intravede il tentativo di tagliare fuori una lunga serie di distinguo interni alla coalizione.

Il tentativo di incoronare Lagalla

L’incontro romano, di fatto, appare come una spinta verso la scelta proprio di Roberto Lagalla che, però, non è l’unica ipotesi alla luce dell’attuale formazione del tavolo di confronto

Natale con il candidato scelto

Di certo c’è la voglia di scegliere il candidato prima di Natale. Le feste potrebbero, se così fosse essere il momento giusto per una serie di altre operazioni politiche propedeutiche anche a gestire gli ultimi mesi del governo Musumeci e i rapporti di forza in vista anche delle competizioni elettorali future

Conta anche l’elezione del Presidente della Repubblica

L’incontro romano è importante anche perché nel centro destra, a partire da Forza Italia, si registra un po’ di tensione. La dialettica sulle scelte a Palermo, infatti, potrebbe avere conseguenze sulla tenuta della coalizione proprio quando Silvio Berlusconi tenta l’assalto finale della sua carriera politica, quello al Colle. Dagli ultimi conti dei suoi ‘amici’ gli mancano una trentina di voti e non è proprio questo il momento di rischiare di perderne anche uno solo di quelli dati per certi

Il candidato dovrà essere ampiamente condiviso

Per questo serve un candidato ampiamente condiviso da tutti o i desiderata di Miccichè potrebbero non avere il gradimento dell’ex cavaliere. E questo non è un passaggio secondario

 

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