Sarebbe troppo facile sparare a zero contro l’Amministrazione Comunale di Palermo nell’attuale momento storico. Troppo facile e liquidatorio… D’altro canto non si può certamente negare la gravissima crisi istituzionale e materiale che è sotto gli occhi di tutti e che indigna e mortifica i cittadini palermitani.

Il primo cittadino

Bisogna ammettere che l’ostinato, visionario e avveniristico progettista di una metropoli mitteleuropea ha ceduto di schianto e la figura trasognata dell’indiscusso condottiero, nostro primo cittadino, ci viene restituita deformata da una immagine di poeta immerso nei suoi versi, dimentico della fame e degli altri bisogni vitali dei suoi concittadini.

Un sogno e un cumulo di macerie

Non si può dunque che esprimere un giudizio critico sulla situazione palermitana che tenga conto di entrambi questi fattori che sono tra loro in opposizione: un sogno forse troppo difficile da realizzare e un cumulo di macerie come risultato.

La necessaria ricostruzione

Affermo questo non certo per puro esercizio retorico ma perché siamo davanti all’urgenza di provvedere con sollecitudine, tutti e nessuno escluso, ad una faticosa ricostruzione, che bisognerà iniziare già all’alba del giorno successivo delle elezioni comunali.

Spazio a volti nuovi

Ma già a partire da oggi bisogna pretendere chiarezza di intenti e di programmi da parte di chi si proporrà come Sindaco, il quale dovrebbe essere individuato nell’ambito di candidature che lascino spazio a volti nuovi provenienti dalla società civile e dalla stessa riconosciuti e non più a “veterani pluridecennali della politica” riciclati ed usurati dal tempo.

Tanti problemi attanagliano la città

Deve quindi essere chiaro che una seria prospettiva per l’Amministrazione di Palermo non può limitarsi alla ciclica riproposizione dei problemi che quotidianamente ognuno di noi è costretto ad affrontare: la precaria raccolta dei rifiuti, il traffico paralizzante, l’imbuto del ponte Corleone, la crisi dei servizi cimiteriali, il deficit finanziario. Dico questo non per sottovalutare tali aspetti, né per incoraggiare un deplorevole atteggiamento rassegnato, ma al contrario sono dell’idea che la soluzione di queste gravi criticità debba procedere insieme ad un nuovo disegno della città e del suo ruolo di capoluogo regionale.

Le priorità da affrontare

Questo implica in primo luogo l’inizio di una interlocuzione costante e credibile con il Governo nazionale al fine di accreditare Palermo del prestigio e dell’affidabilità di cui ha di recente goduto Roma, cui sono state attribuite elevate risorse economiche per il riassestamento del bilancio. In secondo luogo è necessario che la nuova Amministrazione cittadina vari un progetto di destinazione dei fondi del PNRR, di concerto con il Governo nazionale, stabilendo criteri di priorità precisi.
Ne indico alcuni di immediata urgenza: la riorganizzazione della struttura amministrativa con un graduale rinnovamento attraverso pubblici concorsi dell’organico del personale; l’inaugurazione di un sistematico dialogo con le categorie produttive e commerciali e con le organizzazioni sindacali per la dislocazione dei punti di produzione e vendita, con il ripensamento dell’attuale topografia della città; la determinazione definitiva del sistema di trasporto pubblico; la riorganizzazione delle società partecipate, con conseguente consultazione diffusa circa la creazione di un unico centro gestore nominato dall’amministrazione, cui affidare il coordinamento di ciascuna società e l’adozione del metodo della mobilità orizzontale tra i dipendenti; la temporaneità delle funzioni direttive nell’ambito del personale comunale; la cooperazione costante e leale con gli ordini professionali in materia urbanistica incluso il settore delle autorizzazioni; la revisione globale dei criteri da applicare in materia tributaria.

Le difficoltà servano da stimolo

Si tratta ovviamente di spunti di riflessione da approfondire ed ampliare attraverso un dibattito ed un confronto esteso cui non potrà sottrarsi chi abbia a cuore sviluppo e legalità a Palermo. Ritengo sia mio dovere contribuire alla realizzazione di questi obiettivi, facendo tesoro dell’attuale esperienza di deputato nazionale e di cittadino che ha sempre operato nell’interesse della propria città. Occorrerà lavorare sapendo accettare le difficoltà che si presenteranno, consapevoli che non tutte potranno essere risolte nell’immediatezza ma che dovranno comunque servire da stimolo, per non sentirsi mai soddisfatti e di conseguenza operare sempre alla ricerca del meglio.

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