“Non guardo al comportamento di Cuffaro e Dell’Utri. Io ce l’ho con Lagalla perchè non ha preso le distanze da loro“. Questa è la frecciata lanciata dal candidato a sindaco del centrosinistra Franco Miceli, durante la conferenza stampa organizzata dalla compagine di Sinistra Civica Ecologista al Moltivolti di Palermo. Un incontro nel quale l’esponente della coalizione progressista ha rilanciato la sua sfida al centrodestra.

Miceli: “1993 data importante per la storia della città”

Franco Miceli parte proprio dal ruolo giocato dalla compagine di centrosinistra in questa campagna elettorale. “Oggi ribadiamo il ruolo della nostra coalizione, compatta ed unita attorno ad un ipotesi politica, quella di aprire una nuova fase della città, che deve contraddistinguersi per mantenere alti i valori che hanno rappresentato Palermo negli ultimi trent’anni. C’è un data importante nella storia di Palermo: il 1993, ovvero quando si è aperta una stagione nuova, di impegno politico e di battaglie ideale contro il vecchio sistema di potere, con una lotta senza quartiere alla mafia che tanto ha condizionato in negativo la storia di questa città”.

“In quel momento è entrata aria nuova – ha sottolineato Miceli -. Abbiamo lavorato per consolidare valori recipiti da gran parte della società palermitana. Fatto che ci ha consentito di cambiare la città, portandola su un terreno diverso. Era una città che credeva nel futuro e si voleva impegnare molte delle cose che l’avevano condizionata. Sono arrivati tanti risultati in termini di crescita sociale: Palermo è diventata città della cultura, della solidarietà e dell’accoglienza. Noi non rinunciamo a questi valori. Anzi, li vogliamo riaffermare“.

“Aprire nuova fase vuol dire superare le criticità”

Miceli passa poi in rassegna i temi della campagna elettorale. Fra questi, quello delle criticità vissute dal Comune di Palermo negli ultimi anni. Problemi che il candidato non nasconde, anzi ritiene necessario affrontare e superare tali criticità per rappresentare una proposta politica credibile per la città. “Aprire una nuova fase vuol dire considerare tutte le criticità che hanno contraddistinto Palermo. Lo dobbiamo fare guardando al futuro, chiamando a raccolta quella parte progressista della città di Palermo. Una parte che va recuperata, anche alla luce dei momenti di distacco rispetto alla politica. Ci stiamo impegnando ogni giorno per ricucire questo rapporto. Lo vogliamo fare volendo aprire una stagione nuova . Da qui il punto di coagulo di una coalizione che vuole scommettere sul futuro. Pensiamo ad una città policentrica, che affronti i temi di quelle che qualcuno definisce periferie. Questo è un termine che indica separazione. Preferisco parlare di ambito urbano complesso e sul quale bisogna intervenire. Abbiamo le risorse per mettere in campo un progetto così profondo ed ampio.

Decentramento tema cardine del programma

Parte chiave del programma del centrosinistra è quello del decentramento politico. Progetto di riassegnazione di poteri amministrativi mai realizzata del tutto in questi anni e sulla quale Miceli punta per superare le differenze fra centro e periferia. “Credo che questa fase dovrà contraddistinguersi per recuperare le intelligenze di questa città. Perciò diciamo si alla partecipazione culturale e civile di questa città. Un valore aggiunto sul quale stiamo lavorando per realizzarle. Crediamo che sia necessario cambiare le modailità. Non pensiamo più ad un modello accentrato, ma puntiamo sul tema del decentramento amministrativo. Questo è il punto centrale del programma, senza il quale non possiamo realizzare le cose che vogliamo. Le nostre otto Circoscrizioni sono una risorsa. Hanno in media da 100 a 110 mila abitanti. Portare la cittadinanza vicina alla politica mi sembra un tema di particolare importanza.

“Lagalla non ha preso le distanze”

Il centrodestra si presenta con una coalizione maleodorante, per cercare di vincere a tutti i costi. Secondo me fanno un errore. In questi trent’anni si sono radicati quei valori che hanno contraddistinto Palermo. In questo momento non guardo alle figure che hanno manovrato la costruzione dello schieramento del centrodestra, come Cuffaro e Dell’Utri. Io sono contro Lagalla, che non ha detto una parola di distinguo rispetto a quello che stava succedendo. Anzi parla di amicizia, approvando un rapporto con realtà che dovrebbero stare ai margini. Penso che lui, che è stato Rettore della città di Palermo, non ha preso queste distanze. Credo che questo peserà moltissimo. Si parla di assessorati, di vicesindaci già stabiliti o che si fisseranno con un sistema di concorrenza basato sui voti. Ragionano sulle poltrone, più o meno comode delle Partecipate. Distribuiscono prebende a mogli e figli di candidati Mi pare un quadro assolutamente desolante. Palermo non può dare sostegno a ipotesi che farebbero ricadere agli anni bui.

“Noi possiamo raggiungere ampio consenso”

Ultimo passaggio dell’intervento ha riguardato gli avversari, ovvero il centrodestra. Una coalizione che, secondo Miceli, sta commettendo un errore fondamentale nella campagna elettorale. “Loro pensano di essere vincenti. Voglio smentire questa ipotesi. Noi siamo nella società. Viviamo questa campagna elettorale Credo che ci siano le condizioni per raggiungere un ampio risultato a Palermo. Dipende dalla nostra capacità di rappresentare la nostra coalizione e i rischi a cui Palermo va incontro. E’ una sfida aperta e io sono convinto che abbiamo le energie per poterla vincere”.

 

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