La corsa al voto può partire per il centrodestra. Accordo trovato quasi su tutto, almeno per le politiche ma non sulle regionali.

Tre regioni, fra cui la Sicilia, escluse dal tavolo nazionale

il tavolo nazionale di coalizione, infatti, ha deciso di non affrontare il tema delle elezioni regionali nei tre territori al voto. si tratta di elezioni importanti che si terranno, secondo la naturale scadenza, fra l’autunno e la primavera prossimo. Stop, dunque, a decisioni sul Lazio e soprattutto sulla Sicilia dove resta pendente il tema del mandato bis per Nello Musumeci, su cui insiste Meloni, ma anche per la Lombardia dove ormai è quasi scontro aperto tra Attilio Fontana e Letizia Moratti.

Le Regioni ‘calde’ avrebbero rischiato di far saltare gli accordi

ufficialmente il tema non è stato trattato ma secondo indiscrezioni si è scelto di accantonarlo perché le tensioni regionali avrebbero rischiato di far saltare i nervi e rendere impossibili le già difficili trattative. Accantonate le regionali, invece un accordo è stato trovato.

Per le nazionali vale la regola del 2018

Per le elezioni politiche, invece, nel centrodestra resta valida la regola del 2018. Nessuna indicazione del premier prima. Spetterà al partito che prenderà più voti nella consultazione indicare il capo del governo.

L’ok degli alleati, di fatto, spiana la strada a Fratelli d’Italia che, in base ai sondaggi, attualmente sarebbe il primo partito in Italia e comunque il primo della coalizione.

La divisione dei 221 collegi

Si chiude anche la partita dei 221 collegi uninominali. L’intesa sul criterio della loro distribuzione si baserà sulla selezione dei candidati più competitivi in base al consenso attribuito ai partiti. Per la Lega i sentimenti prevalenti sono “soddisfazione e ottimismo”, fanno sapere a fine incontro. Serene sembra il clima anche in casa Forza Italia.,

Riunione di oltre tre ore a Montecitorio

Per giungere a questo risultato è stata necessaria una riunione di oltre tre ore a Montecitorio. Per la prima volta in una sede istituzionale e non a casa di Berlusconi. Della partita, come anticipato da BlogSicilia, sono anche i centristi. All’incontro, infatti, c’erano anche Udc, Noi con l’Italia e Coraggio Italia.

L’accordo e le liste

Alla fine, dunque, ogni lista della coalizione correrà da sola con il proprio simbolo e al migliore, per numero di consensi, l’onore di indicare il Premier. Gli alleati prendono anche l’impegno di aprire un tavolo sul programma elettorale e per presentarsi con una lista unica per le circoscrizioni all’estero.