Corsa alla Regione ed elezioni politiche nazionali del 25 settembre. Ci sarà un election day? Musumeci si è preso ancora qualche giorno di tempo per decidere se dimettersi per andare al voto anticipato, dato che la scadenza naturale del suo mandato sarebbe a novembre. Fratelli d’Italia lo presserebbe per le dimissioni.

Percorso ad ostacoli, giunta riunita a Catania

La corsa alla Regione è un percorso ad ostacoli. Volano stracci da destra a sinistra nelle coalizioni anche se ci cerca di stemperare i toni. La crisi di governo nazionale sembra aver tolto il tappo a tutte le tensioni.
Ieri mattina il governatore ha riunito la giunta a Catania, all’ordine del giorno 33 punti ma non sono mancati i riferimenti allo scenario futuro, che è ancora tutto da delineare.
Secondo quanto si legge sul Giornale di Sicilia, Musumeci avrebbe chiesto a tutti i partiti se sono d’accordo sull’anticipare le Regionali al 25 settembre per accorparle alle Politiche. Tutti avrebbero risposto che non sono d’accordo.

La posizione di Gianfranco Miccichè e il messaggio whatsapp

Come non interpellare il presidente dell’Ars e coordinatore di Forza Italia in Sicilia? Ebbene, il governatore, pur sapendo che Gianfranco Miccichè è da sempre a capo del fronte ostile al Musumeci bis, lo avrebbe contattato chiedendo un incontro per discutere dell’opzione dimissioni anticipate.
Secondo quanto si apprende sempre dal Giornale di Sicilia, dal cellulare di Musumeci sarebbe partito un messaggio whatsapp per Miccichè. I due ormai non si parlerebbero neanche al telefono.
La posizione di Miccichè sarebbe stata tranciante: “Noi non siamo d’accordo”.
Si tratta di un segnale preciso del clima difficile che si respira ormai nel centrodestra.

“Arrogante e sleale, non lo vogliamo”

Miccichè, una persona che di certo non le manda a dire, non ha mai fatto mistero della sua contrarietà al Musumeci bis e ne parla ormai da tempo. Poco più di una settimana fa, Euromedia Research ha diffuso i dati del sondaggio condotto su un campione di 1.000 siciliani intervistati telefonicamente, sondaggio commissionato da Diventerà Bellissima, il movimento fondato proprio da Musumeci. Il risultato ha creato un nuovo scontro nella coalizione. Secondo la rilevazione, infatti, Nello Musumeci vince la sfida contro Caterina Chinnici per la Presidenza della Regione siciliana. Tutti gli altri candidati del centrodestra invece, perderebbero contro la candidata del centrosinistra.
Miccichè non si è lasciato sfuggire l’occasione per commentare all’AdnKronos: “Musumeci se ne faccia una ragione, noi non lo vogliamo. Punto. Perché è una persona sleale e arrogante e lo ha dimostrato in diverse occasioni”.

Sondaggio che parte da basi falsate

Secondo il presidente dell’Ars il dato di partenza del sondaggio sarebbe falsato: “Il sondaggio è fatto con un candidato che è tutti i giorni sui giornali e in televisione, ovunque – dice Miccichè -. Nell’isola il centrodestra vince con qualsiasi candidato, quindi lo ripeto: Musumeci se ne faccia una ragione. Noi non lo vogliamo perché è stato sleale in questi anni. Doveva capire che la sua slealtà prima o poi lo avrebbe penalizzato. E’ stato sleale nei confronti di tutta la coalizione, ma anche con me. Potrei fare un elenco infinito di cose negative che ha fatto su di me”. E ripete: “Noi non lo vogliamo, punto. Dopo di che, sicuramente in qualche partito, specie quelli che ha cercato di farsi amici, saranno favorevoli alla sua candidatura, ma la coalizione complessivamente non lo vuole – dice – Anche perché se è stato così sleale nella prima legislatura, figuriamoci cosa accadrebbe nella seconda legislatura”.

Centrodestra vincente con qualsiasi candidato

Miccichè si dice “certo” che “in Sicilia il centrodestra vince anche con un gatto”, ripetendo una rase che aveva detto nei mesi scorsi al Vinitaly. “E io voglio un gatto leale…”. Alla domanda su quali siano gli “atti sleali” che Musumeci avrebbe attuato nei confronti della coalizione e di Miccichè in particolare, il Presidente dell’Ars spiega: “Mio padre era un grande appassionato di Orchestra sinfonica e io gli avevo chiesto di farmene occupare e invece sa cosa ha fatto lui? Non solo non me ne ha fatto occupare ma ha cominciato a riempire l’Orchestra sinfonica con gente catanese. Quello che so è che mio padre prima di morire mi ha detto: ‘Gianfranco, aspettavamo te per vergognarci dell’orchestra sinfonica’ e io questa frase, che è stato un colpo al cuore, non me la dimentico mai”.

L’aneddoto del Presidente dell’Ars

Non solo. Poi Gianfranco Miccichè racconta un aneddoto: “Tre mesi dopo che fu eletto, un nostro consigliere, faccio anche nome e cognome, Sergio Caracappa, di Sciacca, chiese una stupidaggine all’Assessorato alla Sanità (retta da Ruggero Razza, molto vicino a Musumeci ndr) e gli venne detto di no per mille volte. Appena è passato con il movimento di Musumeci, cioè Diventerà Bellissima, gli venne all’improvviso detto sì. Quindi Musumeci ha utilizzato la sua coalizione per fregarmi le persone…”.

Pronto a raccontare tutte le cose avvenute

E il Presidente dell’Ars aggiunge sempre all’Adnkronos: “Sarei strafelice se una televisione mi ospitasse per farmi elencare tutte le cose avvenute, giorno per giorno, con Musumeci. Ripeto: Io non lo voto, mai, perché è sleale. E’ stata la più grande delusione che ho avuto. Alcuni mi hanno detto che sono deluso perché ‘non lo conoscevo bene’ ma è la persona più arrogante e sleale che conosca”. E conclude: “Ma poi non aveva detto che se fosse risultato ‘divisivo’ avrebbe fatto un passo di lato? Ecco, le mie dichiarazioni come sono? Inclusive, per caso? Non mi pare… Il fatto che Salvini ha detto che non lo vuole e che anche Tajani lo abbia ribadito, non gli fa capire che è più che divisivo? Almeno per una volta rispetti la parola e faccia questo gesto, ritiri la sua candidatura”.

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