La Regione oggi cercherà di alzare gli scudi sull’accusa delle spese irregolari che è stata formulata dalla  Corte dei Conti. In ballo non certo bazzecole ma qualcosa come un miliardo di euro. Il governo siciliano oggi sarà chiamato in audizione, che svolgerà il neo assessore all’Economia Marco Falcone, a rispondere colpo su colpo alle contestazioni che sono state avanzate dai magistrati contabili, poi sulla base di queste controdeduzioni arriverà la decisione definitiva attesa per il prossimo 3 dicembre.

Le indiscrezioni

Secondo quanto trapela dagli uffici regionali la difesa della Regione sarà tutta basata in punta di diritto. Il tentativo, quindi, è quello di smontare il castello di accuse dei magistrati contabili sulla base di una serie di norme di finanza contabile e non solo. L’idea sarebbe quella di mettere in evidenza che all’epoca in cui venne varato il bilancio del 2020, che è il nocciolo della contestazione, era in vigore un quadro normativo diverso da quello attuale.

Le contestazioni

Le contestazioni viaggiano su un documento di circa 600 pagine che i giudici stanno maneggiando da qualche giorno e che, se dovessero diventare realtà, sarebbero guai (seri) per la Sicilia. La partita finirà quando le sezioni riunite della Corte dei Conti, presiedute da Salvatore Pilato, daranno la parifica o bocceranno il bilancio stilato nel 2020 dall’assessore all’Economia Gaetano Armao all’epoca del governo Musumeci.

La relazione e i due problemi

La relazione principale, firmata dai magistrati istruttori Tatiana Calvitto, Antonio Tea e Massimo Giuseppe Urso,  individua 2 problemi principali, si legge. Il primo vale 866.903.662 euro e riguarda la decisione di spalmare in 10 anni invece che in tre il maxi disavanzo scoperto a fine 2018. Il secondo grande nodo da sciogliere riguarda il finanziamento delle autolinee pubbliche e private in forza di una legge poi dichiarata illegittima dalla Corte Costituzionale: per questo i magistrati contabili contestano la spesa di 161.163.169 euro. Insieme ad altre contestazioni minori il totale dell’handicap che pesa ora su Palazzo d’Orleans vale circa un miliardo e 100 milioni.

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