Un miliardo di spese irregolari. La nuova tegola della Corte dei Conti arriva sulla testa della Regione, ed è di quelle pesanti. Come scrive “Il Giornale di Sicilia”, le contestazioni viaggiano su un documento di circa 600 pagine che i giudici stanno maneggiando da qualche giorno e che se dovessero diventare realtà, sarebbero guai (seri) per la Sicilia.

La partita, scrive l’articolo, finirà a dicembre quando le sezioni riunite della Corte dei Conti, presiedute da Salvatore Pilato, daranno la parifica o bocceranno il bilancio stilato nel 2020 dall’assessore all’Economia Gaetano Armao all’epoca del governo Musumeci.

La relazione e i due problemi

La relazione principale, firmata dai magistrati istruttori Tatiana Calvitto, Antonio Tea e Massimo Giuseppe Urso,  individua 2 problemi principali, si legge. Il primo vale 866.903.662 euro e riguarda la decisione di spalmare in 10 anni invece che in tre il maxi disavanzo scoperto a fine 2018. Il secondo grande nodo da sciogliere riguarda il finanziamento delle autolinee pubbliche e private in forza di una legge poi dichiarata illegittima dalla Corte Costituzionale: per questo i magistrati contabili contabili contestano la spesa di 161.163.169 euro. Insieme ad altre contestazioni minori il totale dell’handicap che pesa ora su Palazzo d’Orleans vale circa un miliardo e 100 milioni.

Il caso dell’Avviso 22

“L’Avviso 22 ha calpestato i sogni e i diritti di oltre 1700 giovani in Sicilia e dimostrato come i fondi UE per l’inserimento lavorativo vengano in realtà usati per lo sfruttamento lavorativo. Un sistema diabolico. La Commissione avvii immediatamente un’indagine sull’uso dei fondi UE che garantiscono manodopera a costo zero senza alcuna tutela dei diritti dei giovani”. Così commenta Ignazio Corrao l’europarlamentare del gruppo Greens EFA i risultati dell’Avviso 22 denunciati da un’inchiesta del Fatto Quotidiano e dall’associazione che raggruppa i giovani stagisti beneficiari della Misura.

Le parole di Corrao

“La misura “Avviso 22” – spiega Corrao – emanata dalla Regione Siciliana e finanziata con il FSE 14-20 a partire dal 2018, per un totale di 30 milioni di euro, doveva favorire l’ingresso nel mondo del lavoro con l’obiettivo dell’assunzione. E invece solo 170 su 1700 sono stati assunti dalle aziende dopo il tirocinio, circa il 10%”.

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