Nello Musumeci in risalita verso un Ministero con  la delega al Sud ma compaiono le quotazioni anche di Gianfranco Miccichè la cui scelta di restare a Palermo optando per la Regione siciliana ha fatto muovere qualcosa anche nella capitale.

Il borsino dei siciliani nel governo Meloni

Quotazioni altalenanti nel borsino di Palazzo Chigi dove il Toto Ministri, ormai poco appassionante se non  per le vicende legate ai desiderata di Silvio berlusconi, lascia il posto ad una disfida in salsa siciliana. Rischia, infatti, di spostarsi a Roma il duello fra l’ex Presidente della Regione Nello Musumeci e l’ex Presidente dell’Ars Gianfranco Micciché.

La Sicilia al governo e non solo

Assodati, ormai, che ci sono già due siciliani fra le maggiori cariche dello Stato, considerato che le prime due poltrone sono ricoperte da Sergio Mattarella Presidente della Repubblica e Ignazio La Russa presidente del Senato, si guarda alla composizione del governo.

Nella lista dei Ministri c’è un solo siciliano certo: Adolfo Urso indicato alla Difesa.

Musumeci torna il pole position

In queste ore in cui si attende, a breve, l’incarico a Giorgia Meloni, in ambiente di Fratelli d’Italia Musumeci torna in auge. L’ipotesi resta quella dell’incarico di sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con la delega al Sud ma le trattative in corso contemplano altre ipotesi visto che gli alleati sottolineano come un incarico di sottosegretario così rilevante non può andare ad un esponente dello stesso partito del Premier. Fra queste un Ministero che potrebbe essere quello alle Infrastrutture oppure quello agli Affari regionali. Ma in entrambi i casi la concorrenza leghista e forte e, fino ad ora vincente. Se Musumeci dovesse perderla questa partita interna potrebbe toccargli, alla fine, il posto di Sottosegretario all’Agricoltura

La concorrenza di Miccichè

Ma fra i concorrenti interni compare anche Gianfranco Miccichè che potrebbe essere in corso proprio per la delega al Sud. la sua scelta di restare a Palermo, secondo i bene informati, sarebbe figlia proprio del primo ‘no’ incassato lungo questa tortuosa strada. Insomma Miccichè preferirebbe restare all’Ars se a Roma non può avere un ruolo che gli permetta di incidere.

Una scelta che agita

Una scelta, la sua,m che agita tanti. e forse anche per questo compaiono le sue quotazioni quale contendente di Musumeci a Roma ma, in realtà, con poche possibilità. I ruoli, insomma, sembrano invertiti rispetto a Palermo

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