Cresce il numero di denunce di danno erariale anche da parte delle stesse amministrazioni danneggiate. Cresce anche il numero di segnalazioni di Asp e ospedali ma c’è anche un allarme legato alle nuove norme che rischiano di paralizzare le Corti. E intanto si spendono i fondi del PNRR e lo scudo erariale prorogato fino al 2025 impedisce di perseguire gli eventuali danni.

E’ un bilancio in chiaro scuro quello che emerge dalle razioni in occasione dell’inaugurazione dell’Anno giudiziario della Corte dei Conti. Dal lato opposto, infatti, c’è il riconoscimento del miglioramento dei conti della Regione grazie all’azione messa in campo dal governo Schifani.

La crescita delle denunce

“Si segnala che un rilevante numero di denunce è costituito da atti trasmessi in adempimento di specifici obblighi di legge e, in particolare, dalla trasmissione di delibere di riconoscimento di debiti fuori bilancio (1.999 su di un totale di segnalazioni per tutte le fattispecie di 7.605). Le autonome denunce di danno trasmesse dalle amministrazioni, nonostante gli obblighi più volte richiamati da questo Ufficio a mezzo note di coordinamento indirizzate a tutte le pubbliche amministrazioni, costituiscono una limitata parte del flusso totale (1%dalla Regione, 6% dagli Enti locali e 1% da altri enti pubblici)” ha detto il procuratore della corte dei conti Pino Zingale.

“Cominciano, però, a prendere quota – ha aggiunto – le denunce inoltrate dalle Asp e dalle altre aziende sanitarie regionali per fattispecie di malasanità, anche per merito dell’assessorato alla Salute della Regione, sollecitato a ciò esplicitamente nello scorso anno dalla Procura, nonché dalla campagna di sensibilizzazione condotta dalla Presidenza della Regione sulla necessità che al cittadino sia garantito un servizio di tutela della salute all’altezza degli standard previsti. Si rileva, purtroppo, che la maggior parte delle segnalazioni (33% del totale) perviene dall’autorità giudiziaria, in ragione all’obbligo sancito a carico del pm penale dall’art. Significative, poi, per numero ed entità, le segnalazioni, sempre da parte relative all’equa riparazione per l’eccessiva durata dei processi”.

Il danno

“Nel 2024 sono state complessivamente 1.805, per un importo di 8.753.701,55 euro. Per alcune di esse, relative a fattispecie con caratteristiche decisamente anomale, sono in corso accertamenti istruttori ma per tutte viene in evidenza un mal funzionamento della macchina della giustizia che, oltre ad incidere negativamente sulla percezione che il comune cittadino ha dell’amministrazione della giustizia, costringe a distogliere ingenti risorse da più utili finalità sociali – aggiunge Zingale – Poco comprensibile appare, poi, il fatto che solo il 2% delle denunce provengano dal G.A., posto che il contenzioso innanzi a quella giurisdizione conosce numeri elevatissimi spesso con condanne più che significative della pubblica amministrazione”.

Le segnalazioni dalla Procura Europea

“Cominciano ad essere più che significative per numero e qualità le segnalazioni della Procura Europea (Eppo) connesse ad illeciti relativi a finanziamenti del Pnrr, come, peraltro, era stato previsto nelle passate relazioni di apertura dell’anno giudiziario. Si tratta di importi spesso rilevanti attraverso il cui non corretto utilizzo, oltre ad attrarre un indebito interesse della criminalità organizzata, quella mafiosa prima di tutte, si rischia di neutralizzare l’obiettivo “politico” dell’intervento finanziario europeo”.

Preoccupazione per il PNRR

“Non può essere sottaciuta la sfida, che impegna oggi tutti gli apparati pubblici destinatari delle ingenti risorse del Pnrr, alla corretta utilizzazione dei relativi fondi sulle azioni od omissioni compiute dall’Autorità di gestione, oltre al recupero dei fondi indebitamente erogati” ha detto, invece, la presidente della Corte dei Conti Anna Luisa Carra.

“In tale contesto, già lo scorso anno la Corte aveva espresso le preoccupazioni legate alla proroga della disposizione normativa del cosiddetto “scudo erariale”, che aveva escluso – ha aggiunto – la responsabilità per condotte attive gravemente colpose dei soggetti sottoposti alla giurisdizione della Corte dei conti. Questa disposizione è stata oggetto di numerose proroghe, l’ultima delle quali ha esteso il suddetto regime di favore fino al 30 aprile 2025. E’ già trascorso quasi un quinquennio dall’entrata in vigore della norma che doveva porre a riparo amministratori e agenti pubblici dalla cosiddetta paura della firma per favorire la celerità dei procedimenti di spesa e l’efficienza della pubblica amministrazione: nel futuro prossimo il banco di prova sarà costituito, appunto, dalla verifica della realizzazione degli obiettivi del Pnrr che i pubblici funzionari, affrancati dalla paura della firma, dovranno dimostrare di aver conseguito”

Le norme di controllo

“Nella concreta applicazione, le modifiche proposte in materia di controllo preventivo, anziché rispondere alla finalità ‘acceleratoria’ dell’azione amministrativa, potrebbero condurre quasi a una paralisi del circuito dei controlli, proprio per la pluralità dei soggetti che potrebbero richiederli ( regioni, comuni e altri soggetti pubblici) senza che ne sia circoscritta la tipologia, con il concreto rischio che, senza apportare alcuno snellimento alle procedure, si possano incentivare situazioni di illegittimità rilevabili proprio nei settori, particolarmente complessi e delicati, interessati dalla proposta di modifica” ha sottolineato ancora Carra.

Schifani, il risultato e l’amarezza

Per parte sua il Presidente della Regione Renato Schifani ha incassato l’apprezzamento della Corte sulla sistemazione dei Conti e sulla campagna riguardante la sanità ma ha sottolineato l’amarezza per la recente relazione della Sezione di Controllo sulle spese per le terapie intensive che riportava un errore “Sono un profondo sostenitore della leale collaborazione fra le istituzioni e non posso evitare di sottolineare la mia amarezza per i recenti episodi che hanno rischiato di creare alla rme sociale. Per evitarli sarebbe bastato un maggiore confronto fra la Corte e la Regione. In generale è questa la cosa alla quale bisogna puntare”.

Per quel che riguarda le relazioni di Presidente e Procuratore, Schifani si è detto molto interessato “Ho ascoltato con molto interesse e sicuramente terremo presenti alcuni spunti che sono emersi da quelle relazioni sempre nel principio della collaborazione fra le istituzioni che deve guidarci in questa opera”