Archiviato il Natale, le feste proseguono con la fatidica notte di San Silvestro che ci trasporterà verso il nuovo anno. Al via ai preparativi a Palermo e dintorni, tra festeggiamenti in musica live o dj set per accogliere il 2024 nel migliore dei modi. Numerose le alternative a chi, piuttosto che festeggiare col classico “pranzo in famiglia” del 1 gennaio, preferisce dedicarsi all’arte, alla cultura, all’intrattenimento e molto altro.

In occasione del primo dell’anno, saranno ancora aperti al pubblico i presepi viventi distribuiti tra le chiese del capoluogo e paesi vicini. Immancabile l’appuntamento per chiudere e aprire l’anno con i concertoni del teatro Massimo e al Politeama con l’orchestra sinfonica siciliana.

Concerto al Teatro Massimo

Il giovane direttore inglese, direttore musicale dell’Opéra di Rouen, dirige Orchestra e Coro del Teatro Massimo di Palermo per concludere e aprire l’anno in modo effervescente con il Concerto di San Silvestro e il Concerto di Capodanno.

Il programma è lo stesso ripetuto nelle due date con musiche di Leonard Bernstein, William Walton, Jerry Bock, Richard Rodgers e Stephen Sondheim, il grande autore di musical scomparso nel 2021.

Primo dell’anno al Politeama

Il 2024 comincia in modo effervescente con il Concerto di Capodanno dell’Orchestra Sinfonica Siciliana che vedrà, sul palcoscenico del Politeama, Christian Arming a dirigere il complesso.

Un concerto che rispetto alla tradizionale formula si concederà qualche digressione e qualche elemento di forte novità, come è ormai nella recente consuetudine della Foss.

In programma gli attesi brani di Johann Strauss, come “Die Fledermaus” (Il pipistrello), “Wein, Weib und Gesang” (Vino, donne e canto) op.333 e il “Kaiser-Walzer”, il Valzer dell’Imperatore.

Presepe vivente, convento Spirito Santo a Palermo

Quella del presepe vivente è una tradizione che da diverso tempo è molto sentita in Sicilia e che ogni anno attira migliaia di visitatori. Sono tantissime le rappresentazioni della nascita di Gesù, ogni paese propone la sua versione, sfruttando anche quelle che sono le peculiarità del proprio territorio e le rispettive tradizioni popolari.

Un presepe vivente in siciliano dal titolo “U Cuntu di Natale” è allestito e visitabile il 28 e 30 dicembre e il 5 gennaio alle 17.30 all’interno dell’atrio del Convento dello spirito Santo ( ex Caserma falletta) in via dello Spirito Santo 35 a Monte di Pietà, accanto alla Chiesa di Santa Rita, a Palermo.

La nostra narrazione sottolinea il tema del viaggio, quello di “Maria e Giuseppe, da Nazareth a Betlemme, un percorso, che simbolicamente ci mette in cammino, tra la realtà e la nostra anima, attraversando gli archi del Convento dello Spirito Santo (ex Caserma Falletta) e così anche dentro i nostri sentimenti più reconditi, quelli che nascondiamo per non farci ferire, i tesori più belli che spesso vengono sepolti dentro il nostro cuore.

Presepe vivente alle pendici di Monte Grifone

Uno dei presepi viventi più coinvolgenti di Palermo è “Il Presepe secondo San Francesco”, che ha luogo alle pendici di Monte Grifone presso il Convento di Santa Maria di Gesù, Santuario San Benedetto il Moro (via Salita Belvedere n. 3).

Cinque le date in cui ammirarlo: 28 e 29 dicembre, dalle ore 18.00 alle 21.00, e nei giorni del 5, 6 e 7 gennaio, sempre dalle ore 18.00 alle ore 21.00. Ingresso gratuito. All’interno del percorso c’è anche un’area per le degustazioni gastronomiche.

Presepe vivente a Carini

Nelle storiche mura del Castello di Carini torna il presepe vivente messo in scena dall’associazione Moltimondi. L’evento si svolgerà, dalle ore 17.00 alle 21.00, in tre date speciali: il 26 dicembre, il primo e il 6 gennaio.

Un’esperienza immersiva che porta i visitatori indietro nel tempo, nella Giudea di 2000 anni fa. Gli attori locali daranno vita alle scene natalizie classiche, offrendo una riproduzione autentica della nascita di Gesù.

Inoltre, i visitatori avranno l’opportunità di esplorare le bellezze del Castello La Grua Talamanca, un sito ricco di storia e cultura che, con la sua atmosfera suggestiva, offre il contesto perfetto per la rappresentazione storica.

“Ingegno e forza”, percorso artistico-culturale a Palazzo Abatellis

L’itinerario Manya y fuerça. Ingegno e forza. Spagna e Sicilia a Palazzo Abatellis svela il rapporto fra la cultura iberica e quella siciliana al tempo dell’unione dei due paesi sotto la Corona d’Aragona.
Il titolo che da il nome al percorso artistico-culturale prende in prestito le parole incise sul portale di Palazzo Abatellis “Manya y fuerça” ovvero “Ingegno e forza”, binomio che dal medioevo fino alla più tarda età moderna ha sottolineato, attraverso espressioni artistiche, il costante rapporto tra i due territori che, nelle diverse epoche, non fu mai di generica influenza o sudditanza semmai caratterizzato sempre dall’unione, dall’integrazione e dallo scambio nell’ottica di giungere ad un patrimonio comune.

Quello proposto, dunque, è un viaggio nell’arte che narra, per immagini, le storie individuali e dei luoghi come prezioso documento, spesso unico, di personaggi e situazioni altrimenti ignote, dimenticate o sfuggite alla storia ufficiale.

Installazione sonora di William Kentridge, Palazzo Branciforte

William Kentridge presenta a Palermo la sua nuova installazione sonora con proiezione You Whom I Could Not Save: l’opera, che dà il titolo alla personale dell’artista sudafricano e che è visibile dal 8 ottobre 2023 al 12 gennaio 2024 presso Palazzo Branciforte, viene proposta insieme a 16 disegni inediti realizzati su un libro contabile siciliano dell’Ottocento; al lavoro video Sibyl (2020); a sculture in bronzo e in bronzo dipinto; e a una sequenza di arazzi.

“Oscurità e sommersione” a Palazzo Chiaramonte

La mostra, promossa con il patrocinio dell’Università degli Studi di Palermo, dalla Scuola di Medicina e Chirurgia, dall’Accademia di Scienze Mediche di Palermo “G.F. Ingrassia”, del Sistema Museale di Ateneo e con la collaborazione dello JUS Museum di Napoli, presenta una selezione di opere recenti di Annalaura di Luggo, artista napoletana il cui lavoro si muove tra la ricerca fotografica, multimediale ed installativa e quella cinematografica.

Sono esposte quaranta opere recenti in cui lamine stratificate celano occhi che appaiono come rivelazione di luce, ma anche come “specchi” in cui scorgersi, in cui ritrovare la consapevolezza della storia e di se stessi, nella dimensione doppia del vedere e dell’essere visti.

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