Truffa ai danni del servizio sanitario nazionale, falso ideologico, abuso d’ufficio. Sono queste le accuse da cui dovranno difendersi Natale Francaviglia, direttore dell’Unità complessa di Neurochirurgia dell’ospedale Civico di Palermo, i due infermieri Santo Montemurro e Michele Bruno e l’agente di commercio Francesco Tarallo. Quest’ultimo è lo “specialist” di un’azienda privata che fornisce dispositivi medici all’unità operativa del direttore arrestato. Per loro questa mattina è piombata un’ordinanza di custodia cautelare agli arresti domiciliari da parte dei Carabinieri del Nas di Palermo.

L’indagine, come ha sottolineato in conferenza stampa il Comandante dei Nas di Palermo, Giovanni Trifirò, è partita nel 2016. “Nel corso delle indagini – ha puntualizzato – abbiamo potuto accertare che venivano scaricati e pagati dispositivi medici impiantabili in numero superiore rispetto a quelli utilizzati e in molti casi non erano stati proprio utilizzati per un importo complessivo di 43 mila euro”. Sono almeno 40 i casi accertati dai militari nel corso delle indagini su 300 operazioni.

In particolare le indagini, coordinate dal procuratore aggiunto Sergio Demontis dal pm Laura Siani, hanno permesso di scoprire l’articolata organizzazione finalizzata a perpetrare truffe ai danni del servizio sanitario regionale, mediante la falsificazione di documenti e registri di carico e scarico del materiale protesico utilizzato negli interventi di chirurgia cranica e della colonna vertebrale, in particolare dichiarando l’uso di dispositivi medici in numero superiore rispetto a quello realmente impiantato sui pazienti nel corso degli interventi chirurgici

Inoltre il direttore finito ai domiciliari avrebbe anche eseguito visite private presso studi esterni alla struttura ospedaliera. “I pazienti pagavano – ha aggiunto il comandante Giovanni Trifirò – e con la collaborazione di altri medici della sua stessa Unità operativa venivano inseriti in lista d’attesa e scavalcavano le normali procedure”.

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