Indagini della Procura di Trapani

Dati Covid falsati: 180 morti dimenticati

Ci sono 180 decessi del 2020 “dimenticati”. E poi “spalmati” nel 2021 durante la quotidiana comunicazione all’Istituto superiore della Sanità.
E’ quanto emerge dalle intercettazioni dell’indagine della Procura di Trapani che ieri hanno portato il gip ad emettere la misura degli arresti domiciliari per gli arresti domiciliari di tre persone accusate di avere falsificato i dati Covid per scongiurare la zona rossa e altre misure restrittive, nell’ambito dell’inchiesta che vede indagato anche l’ex assessore alla Salute, Ruggero Razza.

Letizia Di Liberti, dirigente generale del DASOE (Dipartimento Regionale per le Attività Sanitarie e Osservatorio Epidemiologico e Salvatore Cusimano, dipendente regionale e suo stretto collaboratore – entrambi agli arresti domiciliari – avrebbero aumentato “… il numero di decessi, comunicando il numero di +15 in luogo di + 4, per recuperare – si legge nel provvedimento – il dato relativo a +180 decessi del periodo marzo-aprile 2020 mai comunicati prima”.

Siamo al 19 marzo 2021 quando quando Giuseppe Rappa, dipendente dell’Asp di Palermo, chiama la Di Liberti per avere indicazioni su cosa debba fare, perché “oggi ci sono solo 4 soggetti deceduti”.

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Rappa: “”li sta facendo Salvo i ricoveri, io mi sto dedicando ai deceduti, stiamo facendo un giro di telefonate per sistemare un poco la situazione… domanda… deceduti di oggi ne abbiamo 4, vuol dire che se diamo quelli che abbiamo a domicilio non ne abbiamo più da parte, siccome ne abbiamo una sfilza… ne abbiamo 27, che sono vecchi deceduti che non abbiamo mai comunicato eh.. noi aspettiamo autorizzazione se li possiamo comunicarli o meno”.

Di Liberti: “quanti sono in totale oggi?”; Rappa: “in totale oggi nei Presidi Ospedalieri sono 4”; Di Liberti: “Eh… e avevate questi 25 sono da Presidi Ospedalieri o sono da domicilio?”; Rappa: “Però finendo questi, ci rimangono che abbiamo 27 deceduti che sono misti tra domicilio e Presidi Ospedalieri”; Di Liberti: Eh.. cominciate a metterne qualche altro per arrivare a 15.. e recuperiamo qualcuno dei vecchi”; Rappa: “Ma sono vecchi nel senso che risalgono a marzo – aprile dell’anno scorso (marzo aprile 2020 ndr.)”; Di Liberti: “Addirittura!… oggi ne aggiungete un 10 e basta”, Rappa: “… Dico… questi vecchi… molto vecchi siamo autorizzati a darli.. che risalgono all’anno scorso?”; Di Liberti: “No, non sono recenti o sono dell’anno scorso?”; Rappa: “Noi abbiamo sia quelli recenti e e sia quelli più vecchi…”; Di Liberti: “No, i recenti… i recenti, mettici solo quelli recenti, i vecchi no!”; Rappa: “E nel fine settimana se non ce ne comunicano altri, li possiamo prendere quelli vecchi?”; Di Liberti: “

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Poi ne parliamo.. vediamo intanto cosa viene fuori”.
Sono una quarantina gli episodi di dati alterati che sarebbero stati individuati dal Nas di Napoli.

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