Palermo

Covid19, Azzolina “Scuola luogo sicuro” ma Palermo minaccia di chiudere tutto ugualmente

“Sono convinta” che con la chiusura delle scuole “rischiamo un disastro educativo, sociologico, formativo, psicologico. Un bambino che deve imparare a leggere e a scrivere, non può farlo da dietro uno schermo. Dobbiamo essere molto prudenti, i ragazzi hanno diritto ad un pezzo di normalità nella loro vita”. Insiste nsulle scuole aperte il Ministro dell’Istruzione Lucia Azzolina nonostante regioni e comuni, invece, vadano avanti verso la chiusura progressiva proprio delle scuole e i genitori lamentino una situazione insostenibile come le mscherine in classe per 5 ore anche per i bambini.

“Continuerò a battermi per tenere aperte le scuole. Credo che, compatibilmente con la situazione epidemiologica, dobbiamo provare a tenerle aperte e anche laddove ci fossero ulteriori limitazioni, più si limitano le attività fuori la scuola più si abbassa il rischio dentro la scuola. Guai a pensare che la scuola non sia attività produttiva e a sacrificarla: è la principessa delle attività produttive, senza formazione non abbiamo futuro” ha detto la Azzolina a Radio Anch’Io.

“Non possiamo accumulare dispersione scolastica soprattutto in alcune regioni del sud dove la dispersione c’era già in tempo di pace, figurarsi ora che siamo in tempo di guerra; oggi un bambino campano, a causa di un regionalismo delle diseguaglianze, non ha lo stesso diritto di andare a scuola di un bambino veneto e lombardo”.

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Secondo il Ministro le scuole sono un posto sicuro “I dati sui contagi nelle scuole li hanno le Asl e li comunicano all’Istituto superiore di sanità che pubblica un rapporto complessivo una volta a settimana: l’ultima volta ha riferito che nelle scuole c’è il 3,5% di focolai rispetto a quelli di tutto il paese, sono dati buoni anche rispetto agli altri Paesi europei. Sarebbe interessante e li riceveremo i dati che riguardano i numero dei tamponi effettuati e la percentuale di positività”: Così la ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina Radio Anch’io. “Le Asl sono molto in affanno ma il tracciamento per le scuole è fondamentale”

“In questo momento gran parte della comunità scientifica ha affermato che i rischi a scuola sono minimi e sono calcolati anche sulla base del lavoro che è stato fatto per rientrare a scuola. Nella giornata di uno studente stare a scuola è stare in un luogo protetto”.

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Ma al Ministro non crede nessuno e si  moltiplicano i sindaci che chiudono le scuole. A Cefalù sono già chiuse per tutta la settimana e non si esclude una proroga, altrettanto a Bagheria e perfino la città di Palermo minaccia di chiudere le scuole di ogni ordine e grado già da lunedì

“Da metà agosto abbiamo chiesto test rapidi, è importante farli nelle scuole – denuncia il Ministro – questo significa evitare di mandare intere classi in quarantena. La scuola è formidabile strumento di tracciamento. Se noi riuscissimo a fare test rapidi nelle scuole, questo permetterebbe anche di scoprire gli eventuali asintomatici. Io i test rapidi li chiedo da metà agosto per le scuole, sono fondamentali”. E la Sicilia è partita proprio dalla scuola con la sua esperienza di screening a tappeto con i drive In. Un approccio, però, criticato dagli ordini dei medici

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