“Serve il “massimo impegno” per chi è in ospedale e per chi è malato, dunque “tutti al lavoro e senza polemiche, che nessuno capirebbe e sarebbero imperdonabili”.

Cambia tono il ministro per gli Affari Regionali Francesco Boccia, durante l’incontro con le Regioni dopo aver minacciato, ieri, impugnative a qualsiasi legge regionale che non fosse concordata con lo Stato. Boccia si è rivolto ai governatori nel corso della riunione, ribadendo che il governo è “sempre al fianco delle Regioni per ogni necessità e continua senza sosta” a supportarle per il “rafforzamento delle reti sanitarie territoriali”.

“Nessuno qui vuole riaprire subito, utilizzeremo la legge regionale, se sarà approvata dall’Assemblea siciliana, solo quando ci saranno le condizioni per poterlo fare: non siamo irresponsabili e non subiamo la pressione della piazza. Se le condizioni della Sicilia saranno diverse tra qualche mese da Lombardia e Veneto, non capisco perché non dovrei aprire in anticipo ristoranti e cinema rispetto alle regioni più in difficoltà”

Ha detto il governatore della Sicilia, Nello Musumeci, spiegando la sua posizione a ‘Un Giorno da Pecora’ su Rai Radio1. Musumeci ha aggiunto: “Avere una legge che consente di rimodulare apertura e chiusura delle attività non significa applicarla a novembre o a dicembre”.

“In questo momento non credo ci siano le condizioni per potere riaprire – ha evidenziato – Ma se a febbraio ci fossero le condizioni non capisco per cui non dovremmo ridurre il calvario delle attività, sentito il Comitato tecnico scientifico. Sappiamo tutti che ci attendono mesi difficili”.

Ma il governatore ha evitato la possibilità di ulteriori scontri “Non ho parlato col ministro Boccia – ha detto – Ha avuto l’imprudenza di dire che il governo impugnerà provvedimenti contrari al Dpcm prima di leggere il nostro disegno di legge: ha fatto processo alle intenzioni”.

Musumeci ha rivelato: “Faccio il tampone una volta a settimana, l’ultimo l’ho fatto quattro giorni fa, perché vado sempre in giro e ho contatti con tante persone”.

 

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