• Covid19, positivo l’arcivescovo di Palermo Corrado Lorefice
  • Le sue condizioni di salute non destano preoccupazioni
  • Il suo messaggio alla comunità
  • Lorefice parla di “subdolo virus” e “tempo di prova”

L’Arcivescovo di Palermo Monsignor Corrado Lorefice è risultato positivo al tampone per l’identificazione del virus COVID19. Le sue condizioni di salute non destano alcuna preoccupazione e l’Arcivescovo è costantemente monitorato così come prevedono i protocolli sanitari specifici. Negli ultimi giorni Lorefice non ha presieduto celebrazioni pubbliche, né effettuato incontri, preferendo lavorare via web. Lo comunica l’Arcidiocesi di Palermo.

Il messaggio di Lorefice

Corrado Lorefice ha voluto diffondere un messaggio alla comunità.
“Carissime, carissimi, – si legge nel messaggio – come in una famiglia dove si condividono gioie e trepidazioni, desidero essere io a comunicarvi che sono risultato positivo al test del coronavirus Covid19. In questi mesi ho attraversato accanto a molti di voi una circostanza che per tanti si è purtroppo rivelata particolarmente dura e dolorosa, ma come ho sempre detto la ‘bella’ fede che condividiamo ci sostiene serenamente nella speranza.
In questi giorni mi sottoporrò agli esami clinici e radiologici del protocollo sanitario previsto per iniziare subito la terapia. Certo del vostro affetto – per me motivo costante di gratitudine al Signore – invochiamo insieme Maria nostra Madre e nostra Sorella, esperta custode di speranza e di pazienza. A Lei e a S. Rosalia affidiamo quanti in questo tempo di prova sono afflitti da questo subdolo virus, per le loro famiglie e per quanti si spendono per la salute di tutti, con infaticabile passione e con amore. Aspettando con fiducia di tornare presto anche ‘fisicamente’ tra di voi, vi benedico di cuore. Vostro Don Corrado”.

Positivo anche l’Arcivescovo di Messina

Anche l’arcivescovo di Messina Giovanni Accolla è risultato positivo al Covid19. Le sue condizioni sono buone e ha iniziato il trattamento farmacologico previsto dai protocolli. Da giorni il presule non partecipava a celebrazioni pubbliche. Le ultime persone incontrate dall’Arcivescovo sono state comunque avvisate, come previsto dalla normativa in atto.

 

 

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