Sono 1.818 i nuovi casi di Covid19 Siciliani registrati a fronte di 13.159 tamponi processati in Sicilia. Ieri i nuovi positivi erano 5.548. Il tasso di positività sale al 13,8% mentre ieri era al 13,0%.
Le vittime, i guariti, gli attuali positivi
L’isola è oggi al settimo posto per contagi. Gli attuali positivi sono 147.980 con un decremento di 2.386 casi. I guariti sono 4.537 mentre le vittime sono 5 portano il totale dei decessi a 10.263.
La situazione negli ospedali
Sul fronte ospedaliero restano 1.077, 28 ricoverati in più rispetto a ieri, in terapia intensiva sono 65, tre in più rispetto a ieri.
La situazione nelle singole province
A livello provinciale si registrano a Palermo 575 casi, Catania 396, Messina 459, Siracusa 122, Trapani 185, Ragusa 142, Caltanissetta 103, Agrigento 157, Enna 17.
Covid: Sebastiani, scendono curve incidenza e decessi
Scendono in Italia le curve dell’incidenza dei casi di Covid-19, dei decessi e dei ricoveri nei reparti ordinari; in stasi gli ingressi giornalieri nelle terapie intensive; si intravedono intanto i primi segnali di stasi o debole incremento della percentuale dei positivi ai test molecolari, da confermare con i dati dei prossimi giorni: è quanto emerge dall’analisi del matematico Giovanni Sebastiani, dell’Istituto per le Applicazioni del Calcolo ‘M.Picone’, del Consiglio Nazionale delle Ricerche (Cnr).
“L’analisi dei dati dell’epidemia di Covid-19 in Italia rivela che continua la fase decrescente della curva media dell’incidenza di positivi ai test molecolari o antigenici, che ha raggiunto un massimo mercoledì di tre settimane fa, scesa a circa 740 casi per 100.000 abitanti la settimana scorsa”, osserva l’esperto. “La curva media dell’occupazione di reparti ordinari – prosegue – ha raggiunto un massimo giovedì della settimana scorsa e ora siamo al 15.5% in fase decrescente” e sono “in fase decrescente anche i decessi, che la scorsa settimana sono stati circa 960, contro i 1.000 circa di due settimane fa”.
Secondo Sebastiani “la differenza è comunque non statisticamente significativa”. Per quanto riguarda la situazione nelle terapie intensive, “è in stasi la curva degli ingressi giornalieri, la cui media la scorsa settimana è stata di circa 49 ingressi al giorno: valore identico a quello di due settimane fa”. L’analisi delle differenze settimanali dei dati della percentuale dei positivi ai test molecolari indica, infine, che “da circa cinque giorni c’è un trend di stasi-debole incremento. I dati dei prossimi giorni – conclude Sebastiani – ci permetteranno di stabilire se si tratta di fluttuazioni o di un segno iniziale di cambiamento di trend”.
Covid: Agenas, reparti al 15%,leggera flessione ultimi giorni
Nelle ultime 24 ore, in Italia, è stabile al 15% l’occupazione di posti nei reparti ospedalieri di ‘area non critica’ (un anno fa era al 42%) da parte di pazienti Covid. Il dato è in leggera flessione rispetto al 15,5% registrato venerdì scorso nell’ultimo monitoraggio settimanale Iss-ministero della Salute. Tuttavia, la percentuale resta al 42% in Umbria e supera la soglia del 20% in altre 7 regioni: Calabria (32%), Sicilia (26%), Basilicata (25%), Puglia e Abruzzo (22%), Marche (21%) e Sardegna (21%). E’ stabile anche l’occupazione delle terapie intensive al 5% (un anno fa segnava il 39%) e solo la Sardegna (al 13%) supera la soglia di allerta del 10%. Questi i dati dell’Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali (Agenas) del 10 aprile 2022.
Nel dettaglio, a livello giornaliero, l’occupazione dei posti nei reparti ospedalieri di area medica (o ‘non critica’) da parte di pazienti con Covid-19 cala in 6 regioni o province autonome: Abruzzo (al 22%), Basilicata (25%), Lombardia (10%), Marche (21%), Molise (16%), Puglia (22%), ma cresce in 3: Lazio (18%), Sardegna (21%), Valle d’Aosta (9%). E’ stabile nelle restanti 12 regioni: Calabria (32%), Campania (17%), Emilia Romagna (14%), Friuli Venezia Giulia (11%), Liguria (16%), Pa di Bolzano (8%), Pa Trento (12%), Piemonte (10%), Sicilia (26%), Toscana (16%), Umbria (42%) e Veneto (10%). Sempre a livello giornaliero, l’occupazione delle terapie intensive da parte di pazienti con Covid-19 cala in Lazio (al 7%) e Umbria (7%). Cresce nella Pa Bolzano (al 3%) e Molise (8%), mentre Friuli Venezia Giulia (1%) la variazione non è disponibile. La percentuale è stabile nelle restanti 16 regioni o province autonome: Abruzzo (al 6%), Basilicata (1%), Calabria (10%), Campania (6%), Emilia Romagna (4%), Liguria (4%), Lombardia (2%), Marche (4%), Pa Trento (3%), Piemonte (3%), Puglia (8%), Sardegna (13%), Sicilia (7%), Toscana (6%), Valle d’Aosta (3%) e Veneto (3%).
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