Sono 3.281 i nuovi casi di Covid19 registrati a fronte di 20.894 tamponi processati in Sicilia. Il giorno precedente i nuovi positivi erano 848. Il tasso di positività sale al’15,7%, ieri era all’11,2%.

Le vittime, i guariti, gli attuali positivi

La Sicilia è al sesto posto per contagi. Gli attuali positivi sono 95.351 con un incremento di 170 casi. I guariti sono 3.506 mentre le vittime sono 24 portano il totale dei decessi a 10.792.

La situazione negli ospedali

Sul fronte ospedaliero i ricoverati sono 676, 5 in meno rispetto al giorno precedente, in terapia intensiva sono 37, lo stesso numero rispetto a ieri.

La situazione nelle singole province

A livello provinciale si registrano a Palermo 703 casi, Catania 881, Messina 451, Siracusa 446, Trapani 223, Ragusa 294, Caltanissetta 224, Agrigento 387, Enna 81.

Agenas, occupazione reparti e intensive stabile a 12% e 4%

Dopo il calo di un punto percentuale nei giorni scorsi, è ferma al 12%, nelle ultime 24 ore in Italia, la percentuale di posti letto nei reparti di ‘area non critica’ occupati da pazienti con Covid-19 (un anno fa era al 20%). Solo tre regioni superano la soglia del 20%: Umbria (31%), Basilicata (22%) e Abruzzo (21%). E’ ferma al 4% anche l’occupazione delle terapie intensive (un anno fa era 20%) e nessuna regione supera la soglia del 10%. Questi i dati dell’Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali (Agenas) del 16 maggio 2022, pubblicati oggi.

Le 11 regioni che vedono un calo dell’occupazione dei posti nei reparti ospedalieri di area medica o ‘non critica’ da parte di pazienti con Covid-19 sono Lombardia (8%) e Umbria (31%). Cresce, invece, in 5 regioni e province autonome: Abruzzo (21%), Friuli Venezia Giulia (12%), Lazio (13%), Liguria (14%), Pa Trento (10%). E’ stabile in 14: Basilicata (22%), Calabria (19%), Campania (14%), Emilia Romagna (13%), Marche (12%), Molise (13%), Pa Bolzano (8%), Piemonte (8%), Puglia (16%), Sardegna (15%), Sicilia (18%), Toscana (8%), Valle d’Aosta (16%) e Veneto (7%). L’occupazione dei posti nelle terapie intensive, a livello giornaliero cala in 3 regioni: Calabria (al 6%), Friuli Venezia Giulia (2%),Toscana (3%). Cresce in 4: Abruzzo (al 6%), Emilia Romagna (4%), Piemonte (4%), Sardegna (6%). La percentuale e’ stabile in 13 regioni e province autonome: Basilicata (3%), Campania (6%), Lazio (5%), Liguria (6%), Lombardia (2%), Marche (1%), Molise (8%), Pa Trento (3%), Puglia (5%), Sicilia (5%), Umbria (6%), Valle d’Aosta (3%) e Veneto (2%). In Pa Bolzano (0%) la variazione non è disponibile.

Covid: ‘Regioni e Pa a rafforzino campagna vaccinale’

“Si sollecitano le Regioni e le Province autonome a rafforzare con immediatezza le campagne di informazione pubblica sull’utilità delle dosi aggiuntive declinate per fasce di popolazione a rischio, di coinvolgere direttamente e senza indugi i medici di medicina generale e i pediatri di libera scelta nella campagna vaccinale e rafforzare subito il sistema di ‘chiamata attiva’ dei singoli cittadini interessati alla somministrazione”. E’ quanto si legge in un documento inviato dal ministero della Salute e dal Direttore dell’ unità di completamento della campagna vaccinale, generale Tommaso Petroni, a Regioni e Province autonome.

 Covid: ‘insufficiente adesione a vaccini. Rischi concreti’

“Si registra una ancora insufficiente adesione alla schedula vaccinale che delinea il rischio concreto di lasciare esposti allo sviluppo di malattia grave soggetti piu’ vulnerabili. Questa evidenza, oltre a compromettere la salute dei singoli, mette sistematicamente a rischio le strutture ospedaliere, impegnate, attualmente, nel recupero del trattamento delle patologie differite causa pandemia”. E’ quanto si legge nel documento che ministero della Salute e la Direzione dell’unità di completamento della campagna vaccinale hanno inviato alle Regioni e alle Province Autonome per implementare e rafforzare la campagna vaccinale.

Evoluzione quadro epidemiologico

“L’evoluzione del quadro epidemiologico mostra una aumentata circolazione del virus – si legge nel documento – con varianti caratterizzate da maggiore diffusività e minore gravità di espressione clinica. In Italia, in particolare, l’infezione impatta su una popolazione quasi completamente vaccinata tutelata da una risposta anticorpale che protegge comunque rispetto allo sviluppo della malattia grave, come testimoniato dall’andamento dei ricoveri ospedalieri per covid. Le attuali indicazioni ministeriali – conclude il documento – per la ‘terza dose’ (dosi addizionali e dosi booster) e la ‘quarta dose’ (secondo booster), ne prevedono la somministrazione in specifiche categorie di cittadini in relazione alla presenza di condizioni di particolare fragilità e al rischio di sviluppo di malattia grave nei quali ogni intervento di rafforzamento immunitario contribuisce ad incrementare le difese”.

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