Sono 3.566 i nuovi casi di Covid19 registrati nelle ultime 24 ore in Sicilia a fronte di 20.615 tamponi processati. Ieri erano 4.096. Il tasso di positività scende di poco al di sopra del 17,3% ieri era al 17,8%.
Le vittime, i guariti, gli attuali positivi
La Sicilia è al settimo posto per contagi. Gli attuali positivi sono 171.444 con una diminuzione di 341 casi. I guariti sono 4.224 e 17 vittime che portano il totale dei decessi resta 11.635.
La situazione negli ospedali
Sul fronte ospedaliero i ricoverati sono 1007, 16 in meno rispetto al giorno precedente, in terapia intensiva sono 52, uno in meno rispetto a ieri.
La situazione nelle singole province
A livello provinciale si registrano a Palermo 801 casi, Catania 836, Messina 669, Siracusa 343, Trapani 355, Ragusa 233, Caltanissetta 181, Agrigento 378, Enna 104.
Iss, scende incidenza a 727 e Rt a 1,03
Scende l’incidenza settimanale a livello nazionale dei casi di Covid e l’indice di contagiosità RT. L’incidenza arriva 727 casi ogni 100.000 abitanti (per la settimana 22/07/2022 -28/07/2022) rispetto ai 977 casi ogni 100.000 abitanti della settimana precedente. Nel periodo 6 – 19 luglio 2022, l’Rt medio calcolato sui casi sintomatici è stato pari a 1,03 (range 1,02-1,04), in diminuzione rispetto alla settimana precedente quando era 1,23. Quest’ultimo resta ma sopra la soglia epidemica. Lo indica il monitoraggio settimanale Iss-Ministero Salute.
Covid: Sebastiani, a giorni picco ricoveri terapie intensive
È atteso a giorni il picco dei ricoveri nelle terapie intensive, nelle quali si osserva però una iniziale fase di crescita degli ingressi giornalieri. Lo indicano le analisi del matematico Giovanni Sebastiani, dell’istituto per le Applicazioni del Calcolo ‘M.Picone’, del Consiglio Nazionale delle Ricerche (Cnr). “L’analisi della curva dell’occupazione in terapia intensiva rivela che il picco dovrebbe essere raggiunto entro pochi giorni”, osserva l’esperto. L’analisi delle differenze settimanali della sequenza degli ingressi giornalieri in terapia intensiva indica che “negli ultimi quattro giorni c’è un iniziale trend di crescita”.
Gli ingressi giornalieri, rileva Sebastiani, costituiscono “un indicatore più precoce dell’occupazione, in quanto misurano il flusso in entrata, mentre l’occupazione è il netto tra flusso d’entrata e d’uscita. I cambiamenti in atto degli ingressi giornalieri potrebbero influenzare la posizione del picco della curva dell’occupazione, anche se i dati finora non ne forniscono evidenza”. A livello regionale, prosegue il matematico, “dall’analisi dell’indicatore più precoce in assoluto, ossia la percentuale dei positivi ai test molecolari, osserviamo che in Abruzzo, Marche e Molise si conferma la fase di crescita; in stasi Friuli Venezia Giulia, Lazio, Veneto e provincia autonoma di Trento; per fortuna in Umbria ci sono segni iniziali di discesa”.
Commenta con Facebook