Dopo la contrazione di ieri sulla situazione covid19 Sicilia, prima giornata che ha mostrato in Sicilia una diminuzione del numero dei malati totali, c’era molta attesa per i dati di oggi (come ce ne sarà per quelli di domani) alla ricerca di conferme di un trend molto positivo e incoraggiante in una regione che non ha mai vissuto il contagio in proporzioni drammatiche come avvenuto altrove anche se proprio oggi si registra allarme per il ricovero di una bambina di pochi mesi a Palermo
Questo il quadro riepilogativo della situazione nell’Isola, aggiornato alle ore 17 di oggi (domenica 26 aprile), in merito all’emergenza Coronavirus, così come comunicato dalla Regione Siciliana all’Unità di crisi nazionale.
Dall’inizio dei controlli, i tamponi effettuati sono stati 70.104 (+1.853 rispetto a ieri), su 65.689 persone: di queste sono risultate positive 3.055 (+35), mentre attualmente sono ancora contagiate 2.107 (-165), 720 sono guarite (+196, di cui 13 ricoverati e 183 in isolamento domiciliare) e 228 decedute (+4).
Degli attuali 2.107 positivi, 478 pazienti (-7) sono ricoverati – di cui 33 in terapia intensiva (0) – mentre 1.629 (-158) sono in isolamento domiciliare
Questa la divisione degli attuali positivi nelle varie province: Agrigento, 66 (0 ricoverati, 65 guariti e 1 deceduto); Caltanissetta, 116 (15, 21, 11); Catania, 674 (107, 200, 79); Enna, 297 (130, 72, 28); Messina, 403 (95, 83, 47); Palermo, 377 (68, 51, 28); Ragusa, 54 (6, 29, 6); Siracusa, 46 (51, 142, 23); Trapani, 74 (6, 57, 5).
Importante per la valutazione della situazione siciliana anche lo studio dell’Università di Palermo secondo il quale Sin dall’inizio dell’epidemia di Sars-cov-2 in Italia, dal confronto con i dati relativi alle altre regioni e province autonome (rapportati a 100 mila abitanti), emerge per la vicenda covid19 Sicilia e in generale per le regioni del Mezzogiorno un impatto più contenuto della diffusione del contagio e dei tassi di letalità”.
“Di certo i numeri non sarebbero stati questi se non si fosse intervenuto in tempo con le misure di distanziamento sociale e chiusura delle attività imposta delle ordinanze del Governo Nazionale e Regionale”, sottolinea il report.
“Fin da subito in Sicilia è stata abbracciata una linea più rigida rispetto al resto d’Italia con ulteriori ordinanze emanate dal presidente della Regione e dal Governo Regionale”, affermano gli autori del report Livia Maria Amato, Stefania Candiloro, Claudio Costantino.
L’attenzione, adesso, deve essere posta sulla vigilanza anche in previsione della fase 2. “Nonostante la precocità degli interventi siciliani i laboratori reclutati per l’analisi dei tamponi oro-faringei hanno attraversato momenti vicini al collasso. – sostiene il report – Ad oggi, grazie all’estensione della rete di laboratori a livello regionale e grazie all’inizio della sorveglianza sierologica non si assiste più anche nei grandi Comuni e Province Siciliani a ritardi nella catena di richiesta, prelievo e analisi dei campioni che in certi momenti, a causa di una domanda a volte nettamente superiore rispetto alle risorse disponibili, erano stati consistenti”
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