“I numeri parlano chiaro: la situazione pandemica in Sicilia, così come in tante altre regioni italiane, è ormai fuori controllo e non siamo nemmeno vicini al picco che si aspetta per metà mese. Il sistema sanitario è al collasso“. È l’allarme lanciato da Giuseppe Badagliacca, Gianluca Colombino e Nicola Scaglione della Cisal.

Appello a Musumeci e ai sindaci: ripristinare smart working

Il sindacato chiede un intervento drastico della politica. “Numerosi comuni sono in rosso o in arancione e il numero dei lavoratori positivi o posti in quarantena è elevatissimo in tutti i settori, compresi quelli nevralgici o collegati alla scuola. Ci appelliamo al Governo Musumeci e ai sindaci di tutta l’Isola: è necessario ripristinare, almeno per gennaio e dove possibile, lo smart working nel pubblico e nel privato”.

Allarme scuole, tornare alla Dad

Inoltre, la Cisal chiede di “prevedere su esplicita richiesta e in modo volontario la Dad nel mondo della scuola, anche tenendo conto delle esigenze dei genitori che lavorano e non hanno più i congedi previsti nella prima ondata. Il rischio è che da lunedì la scuola e in generale tutti i servizi partano azzoppati o si trasformino in pericolosi focolai”.

L’ultimatum

“Siamo pronti a chiamare a risponderne nelle sedi opportune chi si mostrerà sordo a questo appello ”, conclude la Cisal.

La decisione del Ministero dell’Istruzione

Intanto è scontro aperto sul rientro a scuola in presenza. Il ministro dell’Istruzione Bianchi respinge l’appello di 1.500 presidi per posticiparlo di due settimane, restando in Dad.  Così il Ministero dell’Istruzione ha convocato i sindacati della scuola per stamattina, alle 10, per una informativa sulle nuove regole per la gestione dei casi di positività previste dal decreto legge approvato lo scorso 5 gennaio. Lo rendono noto fonti dello stesso ministero.

Nel frattempo 200 sindaci siciliani hanno dichiarato “irresponsabile la riapertura scuole”. Lo hanno ribadito in riunione in videoconferenza indetta dall’Anci Sicilia.

Articoli correlati