“I nostri operatori sanitari, che non smetterò mai di ringraziare per quanto stanno facendo, mi hanno informato che a Lampedusa sono stati individuati 38 nuovi migranti positivi al Covid19. È l’ennesimo episodio. Sinceramente non comprendiamo l’atteggiamento del governo centrale che, oltre a non chiudere i porti siciliani, a più di due mesi dalla nostra richiesta non si è ancora pronunciato sullo “stato di emergenza” per quell’isoletta. Ciò che amareggia, in particolare, è l’indifferenza nei confronti di una piccola comunità che del sentimento di accoglienza e del senso di sacrificio ne ha fatto negli anni una ragione di vita”. A dirlo è il presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci che torna ancora sulla polemica legala alla gestione sanitaria del fenomeno migratorio.

Ieri mattina intervenendo a Sky Tg 24 Musumeci aveva rilanciato il tema ribadendo che la Sicilia non può essere considerata alla stregua di un campo profughi e attaccando la gestione approssimativa da parte di oma mentre sono sempre gli operatori del sistema sanitario regionale ad eseguire test e tamponi ai migranti come accade anche negli aeroporti nonlostante la competenza dovrebbe essere statale nell’uno e nell’altro caso.

Intanto sbarca ad Augusta la nave Snav Aurelia, adibita a quarantena per migranti, con a bordo poco più di 250 persone di cui una ventina risultati positivi al Covid19. Lo rende noto il sindaco, Cettina Di Pietro, dopo avere ricevuto dalla Prefettura di Siracusa “ampie ed esaustive rassicurazioni in merito alla tutela della salute e dell’incolumità pubblica”, che dalla nave “scenderanno soltanto i migranti risultati negativi al tampone” e che “saranno portati subito fuori dalla provincia” aretusea.

“Si è appena concluso – scrive ieri sera il sindaco di Augusta – il Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica nella Prefettura di Siracusa. Nel corso del quale sono state date ampie ed esaustive rassicurazioni in merito alla tutela della salute e dell’incolumità pubblica. Infatti, a bordo della nave Aurelia – spiega Cettina Di Pietro – si stanno già effettuando i tamponi, a seguito del risultato dei quali, saranno autorizzati al trasbordo, presso mezzi predisposti dalla Prefettura, solo i migranti risultati negativi al tampone, nel rispetto della normativa e dei protocolli sanitari vigenti. I mezzi porteranno immediatamente i migranti alle destinazioni stabilite, tutte fuori dalla provincia di Siracusa. Ultimate le operazioni di trasbordo e rifornimento, la nave ripartirà immediatamente”.

“Ancora una volta, con spirito di leale collaborazione – sottolinea il sindaco di Augusta – è stato possibile contemperare gli interessi della salute, tanto della popolazione locale quanto dei migranti, con quelli di gestione del fenomeno migratorio che interessa ormai da anni le nostre coste”.

Ma fino a poche ore prima il sindaco Di Pietro aveva innescato una polemica forte vietando lo sbarco e attanccando la regione piuttosto che il governo,. Un atteggiamentoc he non era sfuggito a nessuno visto che nelle ultime ore sono i sindaci Pd e 5 stelle a diure no agli sbarchi disposti dal governo giallorosso.

la scelta di Di Pietro aveva fattos cattare un botta e risposta con l’assessore Razza “Il sindaco di Augusta, a breve l’ex sindaco di Augusta, ha perso l’occasione per tacere. Polemizza con la Regione, ma può emettere una ordinanza ai sensi di quella del Presidente della Regione, che richiama integralmente. Colpisce poi la sua ignoranza assoluta in diritto o, peggio, la sua malafede. Sconosce, infatti, quale sia il riparto di competenze tra stato e Regione e non pronuncia una sola parola contro il governo che è sostenuto dal suo partito ed è responsabile di una ondata migratoria con rari e ormai remoti precedenti. Ma anche lei subisce la crisi di consenso che colpisce il suo partito e, quindi, prova a spostare l’attenzione dimenticando, inoltre, che è grazie all’azione della Regione se la tendopoli pensata da Roma non è divenuta attiva. Il sindaco non meriterebbe risposta, ma quelli che avevano mostrato un volantino con scritto “mai più migranti” oggi stanno trasformando la Sicilia in un campo profughi”.

A rispondere al’esponente del governo Musumeci il capogruppo 5 stelle all’Ars Giorgio Pasqua “L’assessore Razza usa impropriamente la sua carica istituzionale per fare politica di bassa lega e per di più volgare contro il sindaco Cettina di Pietro che, essendo il massimo responsabile per la salute pubblica e per la sicurezza dei suoi cittadini, ha pensato giustamente di voler chiudere il porto di Augusta all’ennesimo sbarco. Razza cerchi piuttosto di fare quello per cui è lautamente pagato dai cittadini, ovvero mettere ordine al sistema sanitario regionale. Siccome non è capace e i siciliani lo vivono purtroppo ogni giorno sulla propria pelle, perde tempo con i giochetti e le polemiche sterili”.

Ma a sottolineare la ditomia Palermo Roma era stato il capogruppo di Diventerò Bellissima Alessandro Aricò “Pur di nascondere la latitanza del governo nazionale sulla emergenza migranti in Sicilia, c’è chi si spinge oltre i confini dell’incoerenza. Dimenticando- o forse sconoscendo, e sinceramente non ci stupirebbe- i principi basilari sulle competenze di Stato e Regioni nella gestione del fenomeno, e lanciando attacchi irragionevoli al governo regionale”.

“Specie i parlamentari del M5S, se vogliono fare davvero un favore ai siciliani, provino a svegliare il governo Conte, che sta riempiendo la Sicilia di migranti. Loro invece attaccano Salvini e i decreti sicurezza che hanno votato quando governavano insieme, non ringraziano neppure per la gestione sanitaria che è quasi tutta in capo alla Regione e si permettono di accusare. L’impressione è che i rosso-gialli abbiano già deciso che la Sicilia debba diventare un campo profughi, ma sulla loro strada hanno trovato l’unico che sta provando ad impedirlo: il presidente Musumeci. Per questo il tentativo di annacquare la verità, oggi più che mai, appare particolarmente goffo”.

Articoli correlati