Palermo

Covid19 Sicilia, dati sbagliati alla ripresa del bollettino, comunicati quasi il doppio dei positivi reali

Non c’è nessun boom di nuovi contagi ma un dato che resta sui livelli dei giorni precedenti. La Regione siciliana ha sbagliato la comunicazione dei dati al Ministero e all’Istituto Superiore di sanità. Dopo un giorno di stop, quello di ieri, dovuto agli arresti per l’inchiesta di Trapani che ha portato ai domiciliari la dirigente generale dell’Osservatorio epidemiologico e vari altri funzionari per la presunta manipolazione proprio dei dati covid19, la ripartenza del sistema di raccolta  è stata complessa ed ha subito mostrato difficoltà.

Il cambio della squadra dopo gli arresti

Il Dipartimento Osservatorio Epidemiologico è stato affidato ad interim al dirigente generale dell’altro Dipartimento sanitario, quello della Pianificazione Strategica e delle Attività Sanitarie Mario La Rocca.

Messo insieme un nuovo gruppo di lavoro solo intorno alle 14 il gruppo ha potuto iniziare a lavorare ma computer e account utilizzati per la raccolta e la comunicazione dei dati fino a due giorni fa sono sotto sequestro da parte della magistratura e dunque è stato necessario crearne di nuovi. La conseguenza è che molte comunicazioni sono arrivate delle strutture periferiche, ai vecchi account e dunque il report di oggi è sbagliato.

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Due errori che si sommano

“Ci sono stati due diversi problemi – racconta Mario La Rocca a BlogSicilia – da un lato abbiamo conteggiato fra i positivi anche i tamponi di riscontro e questo ha fatto lievitare il numero dei nuovi positivi. Dall’altro lato nel conteggio dei tamponi abbiamo a disposizione solo i tamponi molecolari non abbiamo i dati degli antigenici che sono arrivati ai vecchi account”.

I numeri reali

Di fatto rivedendo i numeri i nuovi positivi di oggi ma riferiti a 48 ore, sarebbe 1673 e non 2904 ma questo dato è ancora in fase di ulteriore riscontro e ricalcolo.

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I tamponi, invece, sarebbero molti di più ma ancora devono essere recuperati i dati di quelli rapidi antigenici. Questo fa ‘sballare’ anche il calcolo dell’indice di incidenza. Insomma i dati di oggi non sono affidabili per alcun tipo di provvedimento e monitoraggio e si spera di sistemare tutto già domani

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