Sono 2.042 i nuovi casi di Covid19 registrati nelle ultime 24 ore in Sicilia a fronte di 13.593 tamponi processati. Ieri erano 3.579. Il tasso di positività resta al 15% come ieri.

Le vittime, i guariti, gli attuali positivi

La Sicilia è al settimo posto per contagi. Gli attuali positivi sono 172.116 con un decremento di 447 casi. I guariti sono 2.773 e 4 vittime che portano il totale dei decessi resta 11.660.

La situazione negli ospedali

Sul fronte ospedaliero i ricoverati sono 953, 16 in meno rispetto al giorno precedente, in terapia intensiva sono 51, due in meno rispetto a ieri.

La situazione nelle singole province

A livello provinciale si registrano a Palermo 522 casi, Catania 428, Messina 439, Siracusa 246, Trapani 181, Ragusa 174, Caltanissetta 82, Agrigento 217, Enna 41.

Covid: Bassetti, primo agosto senza restrizioni è giusto

“Questo primo agosto senza restrizioni era inevitabile e anche giusto. E’ cosi in tutto il mondo. Non dobbiamo ragionare per restrizioni ma per raccomandazioni. Bisogna dire alle persone fragili e agli anziani di vaccinarsi, e usare i dispositivi di sicurezza. Non bisogna dire ‘quando’ mettere la mascherina ma iniziare a dire a ‘chi’: ovvero raccomodarle a certe categorie di persone in base alle situazioni”. Lo ha detto all’ANSA, l’infettivologo e direttore della clinica San Martino di Genova, Matteo Bassetti.

Covid: Bassetti, con Centaurus possibile fiammata a ottobre

“In Italia si attendeva che arrivasse Centaurus e infatti abbiamo i prima casi della BA 275 che è una sotto variante di Omicron 2. Dai dati in nostro possesso al momento sembra non causare la malattia grave, inoltre i vaccini, anche quelli non aggiornati, sono in grado di dare copertura per le forme di infezione più importante. Se prenderà il sopravvento potremmo assistere a una fiammata di contagi per settembre – ottobre ma non dobbiamo allarmarci. Tutto sarà meno grave se non perdiamo tempo e procediamo con la campagna vaccinale”. Lo ha detto all’ANSA, l’infettivologo e direttore della clinica San Martino di Genova, Matteo Bassetti. In merito alla vaccinazione Bassetti ha poi sottolineato: “la campagna per la quarta dose non è decollata in ogni caso Centaurus non mi preoccupa – ha aggiunto – ma dobbiamo dire ‘attenzione’: con omicron 4 e 5 la popolazione era coperta dai vaccini. In questo caso se prende piede la sotto variante avremo persone che hanno fatto la terza dose un anno prima”.

Covid: Fials, tornano focolai in ospedali serve personale

“Il personale è ridotto ormai a carne da macello. Ogni giorno spuntano nuovi casi di contagio in tutte le aziende ospedaliere. Bisogna potenziare subito l’organico, altrimenti rischiamo gravissime ripercussioni sui pazienti”. Lo afferma Agata Consoli, segretario provinciale Fials Catania, che lancia l’allarme sugli effetti della circolare regionale e delle nuove regole per il contrasto al Covid negli ospedali. Il sindacato spiega che sono tornati i focolai nei reparti e il personale è allo stremo. “Dato che l’evenienza di positivi al coronavirus non è eliminabile per l’elevata diffusione del virus e visto che la popolazione è nella stragrande maggioranza protetta dalla vaccinazione – sostiene il sindacato – la Regione ha deciso di riorganizzare gli ospedali, per gestire i positivi asintomatici o paucisintomatici all’interno dei reparti di degenza no Covid competenti per la patologia prevalente, proprio al fine di assicurare la migliore assistenza”. Per Consoli “queste disposizioni, seppur condivisibili in linea teorica in quanto fanno tornare al centro dell’attenzione sanitaria le diverse patologie che sono state ‘trascurate’ dall’inizio della pandemia ad oggi, nella pratica sono inattuabili sulla base delle linee guida emanate, principalmente per la cronica carenza di personale, circostanza che non consente il turnover nella frequentissima ipotesi di contagio di quello in servizi”. “Non solo questo personale da tre anni non ha avuto alcun riconoscimento – spiega Consoli – ma adesso si trova a dover affrontare, senza alcun adeguamento occupazionale idoneo, l’ennesima fase critica con regole volute dalla Regione, che mettono a rischio la salute degli operatori sanitari, oltre che dei pazienti, su cui ricadono ovviamente le conseguenze. Si potrebbe infatti giungere alla drammatica situazione che tale organizzazione possa portare alla chiusura di interi reparti a causa del contagio della maggior parte del personale ivi impiegato, generando la paradossale conseguenza che per cercare di curare i pazienti asintomatici o paucisintomatici, alla fine non sarebbe più possibile curare nemmeno i pazienti no-Covid”.