Durissimo attacco del presidente della commissione antimafia, Antonello Cracolici, contro il Tg1. Secondo Cracolici la “principale rete della televisione pubblica del Paese” in un suo servizio andato in onda ieri sera abbia applicato una sorta di par condicio “mafia – antimafia”, relegando in una semplice battuta la presenza della commissione ieri a Castelverano.

L’attacco di Cracolici

“Ritengo inaccettabile che il Tg1 nel corso di un servizio andato in onda ieri, giovedì 2 febbraio, all’interno dell’edizione delle 20, abbia applicato una sorta di par-condicio tra “mafia e antimafia”  – dice Cracolici -.  Il servizio era legato agli sviluppi dopo l’arresto di Matteo Messina Denaro ed alla visita della commissione regionale Antimafia a Castelvetrano. Una visita importante che ha visto i membri della commissione riunirsi per cinque ore prima con il Comitato provinciale per l’Ordine e la Sicurezza e poi con i Sindaci della provincia di Trapani: ma tutto questo è stato sintetizzato in una breve frase dell’inviata che ha definito “simbolica” la trasferta della commissione antimafia”.

Il contenuto del servizio

Continua Cracolici: “Subito dopo però, sempre all’interno dello stesso servizio, sono stati dedicati ben 42 secondi alle interviste a due signori di una certa età, probabilmente del luogo: il primo, rispondendo alla domanda “per lei chi era Messina Denaro?” ha detto con spiccato accento siciliano “per me era una persona normale”. Il secondo, rispondendo alla domanda “cos’è per lei la mafia?” ha detto, anche lui in dialetto, “a me non fa impressione, a me la mafia non ha fatto niente”. Poi, quasi a volere applicare una sorta di par-condicio, un’altra intervista (durata però solo 20 secondi) ad una giovane studentessa che ha detto “la mafia è una cosa brutta che non dovrebbe esistere, ma purtroppo c’è”.

Servizio inaccettabile per la Sicilia

“Lo ripeto, trovo inaccettabile che quello che dovrebbe essere il telegiornale di punta del servizio pubblico racconti la Sicilia in un modo così distorto e macchiettistico – conclude Cracolici -. Chi vede quel servizio può essere portato a pensare che in Sicilia la maggioranza della gente neghi l’esistenza della mafia, se non addirittura ne sia implicitamente complice. Non è così! In Sicilia, tra la gente, il sentimento antimafioso è 100, 1.000 volte più diffuso e radicato di quello mafioso e sono stanco di assistere a queste rappresentazioni in stile “i siciliani sono tutti con la coppola e la lupara”. Ma la cosa potrebbe non finire qui: “Scriverò al presidente della Rai Marinella Soldi: ritengo necessario intervenire affinché il servizio pubblico di informazione non alimenti certi stereotipi che mortificano l’immagine di un intero popolo ed il sacrificio di quanti hanno perso la vita per liberare la Sicilia dalla mafia”.

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