Un ponte tra la Sicilia e il Messico. E’ quello su cui sta lavorando in questi mesi Carlos Garcia de Alba, 63 anni, ambasciatore del Messico in Italia che in questi giorni è nell’isola per incontrare politici, imprenditori e rappresentanti delle categorie sociali ed economiche.
Carlos Garcia de Alba ha una carriera diplomatica ricchissima di incarichi ed esperienze in diversi Stati ed organizzazioni internazionali. Ha un particolare legame con il nostro paese, specialmente con la città di Roma, dove ha studiato all’università Sapienza.
“Sono molto legato alla Sicilia e all’Italia – dice l’ambasciatore – Per questo sono venuto in Sicilia per rilanciare i rapporti tra i due paesi sia commerciali che turistici. Al momento il volume di scambi commerciali tra il Messico e la Sicilia è di 50 milioni di euro. Troppo pochi per un paese come il Messico che ha 128 milioni di abitanti. Al momento il rapporto pende tutto verso la Sicilia. Su dieci euro di scambi nove sono dalla Sicilia verso il Messico e uno solo dal Messico verso la Sicilia”.
La comunità messicana in Sicilia è composta da 300 persone per lo più donne divise per lo più tra Palermo e Catania. L’ambasciatore nel suo tour in Sicilia farà anche tappa a Caltanissetta nel centro per migranti dove c’è un messicano.
“Ci sono tanti motivi per creare rapporti commerciali tra la Sicilia e l’Italia e il Messico. Esiste un trattato, rafforzato proprio in questi mesi, che prevede scambi commerciali a dazio zero tra il Messico, gli Stati Uniti e il Canada – aggiunge l’ambasciatore – Basterebbe creare una base logistica in Messico e i prodotti siciliani e italiani potrebbero arrivare in nord America passando dal Messico senza pagare dazi. Il mio paese sta investendo in Italia 2 miliardi di euro. Siamo passati da un Pil dove l’80% era rappresentato dalle voci di gas e petrolio. Adesso questi prodotti pesano sul nostro prodotto interno solo per il 4%. Questo grazie ad un processo tecnologico di riconversione. Siamo leader nella produzione di salumi, negli avocado, nella costruzione di auto e di macchinari. I parchi acquatici in giro per l’Italia sono messicani. Così come il sistema di irrigazione per il prosecco è made in Messico. Ci sono grandi possibilità anche per il turismo. Solo 180 mila italiani ogni anno vanno in Messico e 160 mila messicani che arrivano in Italia. Bisogna lavorare per incrementare questi numeri e per farlo serve un collegamento diretto giornaliero tra il mio paese e l’Italia. Anche su questo mi sto adoprando”.
L’ambasciatore risponde anche alla domanda sui cartelli e sull’organizzazione criminale che crea anche in Messico tante vittime. “I cartelli sono presenti in alcune zone del Messico, non sono in tutto il Messico – conclude l’ambasciatore – Come voi sapere bene l’organizzazione criminale è qualcosa che crea problemi nella gestione di un paese. Ma io rispondo con una ricerca fatta dalla Camera di Commercio Italiana. E’ stato chiesto agli imprenditori se è il caso di lasciare il mio paese o restare e aumentare i rapporti economici e commerciali. La stragrande maggioranza ha risposto che è bene aumentare e accrescere i rapporti commerciali”.
Oltre agli incontri la tappa siciliana serve per iniziare l’iter per nominare il console onorario del Messico a Palermo. L’attuale console Sergio Ruggieri per limiti di età ha chiesto di essere dimesso dalla carica. Il diplomatico ha anche anticipato la prossima nomina del console onorario di Sicilia. «Da decenni abbiamo un consolato onorario in Sicilia, con sede a Palermo, e sono già state avviate le procedure di nomina del nuovo console, Alberto Tasca d’Almerita, giovane imprenditore siciliano». Il governatore si è congratulato per la scelta del candidato in quanto testimonianza di valorizzazione della Sicilia all’estero.
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