Sicilia in crescita economica costante dal 2023. Dopo un primo segnale risalente al 2022 quando la crescita è stata analoga a quella dell’intero Mezzogiorni, l’Isola ha avviato un trend di crescita costante e ostinato. E’ quanto emerge dal rapporto Svimez sull’economia siciliana che sarà presentato venerdì prossimo a Palermo ma del quale, nel frattempo, emergono i dati più significativi.
Il rapporto Svimez
Nel 2023 la crescita del Pil siciliano è stata del 2,2%, superiore sia alla media nazionale (0,7%) che a quella del Mezzogiorno (+1,3%). In quella occasione la Sicilia ha fatto registrare il più alto tasso di crescita tra le regioni italiane. Nel 2024, lo scorso anno, l’Isola si è confermata tra le regioni più dinamiche con una variazione del Pil pari al +1% (stima Svimez), superiore sia a quella del Centro Nord (+0,6%) che alla media delle regioni del Mezzogiorno (+0,8%). Nel 2025, la stima Svimez del Pil della Sicilia si attesta su una crescita dello 0,6% nonostante il quadro di incertezza economica internazionale ed europeo. La Sicilia rimane, insomma. la regione più dinamica del Mezzogiorno insieme alla Campania.
L’occupazione insufficiente ma in costante crescita
L’andamento dell’occupazione in Sicilia mostra nel triennio 2022-2024, un incremento del +13,5% – superiore alla media del Mezzogiorno (+8,1%) e del Centro- Nord (+6,1%). In valori assoluti si tratta di un incremento di 174 mila occupati. Gli occupati restano, comunque, in numero insufficiente e permane un divario rispetto alla media nazionale ed europea ma questo divario è, comunque, diminuito.
Stessa performance per l’occupazione femminile, sempre insufficiente ma comunque in crescita come l’occupazione generale.
L’analisi del governatore Schifani
“Il Report Svimez restituisce un’immagine della Sicilia che cresce, che innova, che costruisce futuro. È un documento che conferma come, dall’inizio di questa legislatura, nell’ultimo triennio, la nostra regione abbia saputo imprimere una decisa accelerazione alla propria economia: la Sicilia ha fatto registrare nel 2023 la crescita del pil più alta d’Italia (+2,2%), superiore sia alla media nazionale (0,7%) che a quella del Mezzogiorno (+1,3%). E anche per il 2024 e per il 2025, pur in quadro di incertezza del contesto economico internazionale ed europeo, la Svimez stima che l’Isola resti tra le regioni più dinamiche” dice il presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani, commentando i dati anticipati oggi dalla Svimez e che saranno presentati ufficialmente venerdì a Palazzo Reale, a Palermo, nell’ambito di un convegno dell’Anfir e promosso dall’Irfis
“Ancora più significativi – prosegue Schifani – sono i numeri sull’occupazione: +13,5% nel triennio, pari a 174 mila nuovi posti di lavoro. Una crescita trainata da settori strategici come industria, costruzioni e servizi avanzati, ma che trova riscontri positivi anche nel rafforzamento dell’ecosistema dell’innovazione e nel rilancio dell’export agroalimentare, con la trasformazione alimentare che ha superato il miliardo di euro. Non possiamo non rilevare con soddisfazione anche i progressi sul fronte della formazione e dell’inserimento qualificato nel mondo del lavoro: la percentuale di giovani laureati che trovano impiego entro tre anni dal titolo è passata dal 38% del 2019 al 65% del 2023. Un dato che testimonia l’efficacia delle politiche regionali e dell’investimento sul capitale umano”.
Le aree di fragilità su cui intervenire
“Tuttavia – conclude il presidente della Regione – accanto a questi risultati incoraggianti, il Report ci ricorda che permangono alcune aree di fragilità, in particolare sul versante dell’occupazione giovanile e femminile. Tutto ciò ci impone di tenere alta l’attenzione e di intervenire con strumenti mirati e incisivi”.
L’assessore alle Attività produttive Edy Tamajo
E sempre oggi l’assessore regionale alle Attività produttive Edy Tamajo è intervenuto su argomenti analoghi in video conferenza davanti alla commissione parlamentare per il Contrasto degli svantaggi derivanti dall’insularità, a Palazzo San Macuto. “La Sicilia oggi è sempre più attrattiva dal punto di vista commerciale. Insieme al governo nazionale stiamo lavorando per cogliere tutte le opportunità a disposizione, a partire dai fondi FESR e dalla ZES unica, che garantirà procedure autorizzative più snelle e un credito d’imposta vantaggioso per le imprese”.
Investimenti e fondi
“Stiamo investendo sui fondi FSC per creare nuove aree industriali e riqualificare quelle esistenti – ha spiegato Tamajo – con l’obiettivo di offrire spazi concreti a chi vuole fare impresa in Sicilia, rispondendo con rapidità alle esigenze del mondo produttivo. I dati confermano che la nostra regione sta crescendo più delle aree del Nord, ma per consolidare questa tendenza è fondamentale accompagnarla con l’erogazione di risorse e strumenti efficaci”.
Tra le misure annunciate, un programma di accelerazione per sostenere la nascita di nuove imprese innovative, con un’attenzione particolare all’imprenditoria giovanile e femminile. “A seguire – ha aggiunto l’assessore – attiveremo un intervento dedicato alla formazione e alla riqualificazione, con una dotazione iniziale di 24 milioni di euro”.
Prevista anche una forte spinta all’internazionalizzazione delle imprese siciliane, con 8 milioni destinati a fiere internazionali e missioni commerciali, in particolare in Oriente. “Stiamo programmando attività a Shanghai, Pechino e in vista di Osaka 2025 – ha detto Tamajo – per individuare mercati strategici e superare le barriere doganali. A questo si aggiunge un piano per la transizione energetica green delle imprese, con una dotazione di 73 milioni di euro”.






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